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Electrolux: scatta la cassa integrazione per i lavoratori di Susegana dopo l’accordo con i sindacati

Imagoeconomica

Una nuova doccia fredda per i dipendenti di Electrolux. Tutti i dipendenti dello stabilimento di Susegana, in provincia di Treviso, saranno messi in cassa integrazione per un’intera settimana, dal 19 al 23 giugno. Si tratta della prima volta nella storia della fabbrica. La comunicazione è stata data il 13 giugno, dalla direzione aziendale alle Rappresentanze sindacali interne. “Dopo l’accordo sugli investimenti il tracollo: 10 giorni di cassa ordinaria all’Electrolux di Susegana – ha commentato Augustin Breda, componente delle Rsu di fabbrica – causata dal crollo delle vendite”. Da un lato, infatti, rimane valido l’accordo raggiunto con i sindacati per l’investimento da 110 milioni di euro per il rinnovo delle quattro linee produttive. I lavori sono già iniziati e i nuovi impianti dovrebbero entrare a regime nel 2027. Dall’altro lato, la proprietà ha appena rivisto, al ribasso, il numero di frigoriferi da produrre nel 2023. Dai 678mila pezzi di inizio anno, a 642mila. 

E così, oltre ai tre giorni di cig previsti per la scorsa settimana – lunedì 12, giovedì 15 e venerdì 16 giugno- ora si aggiunge lo stop da lunedì 19 a venerdì 23. Almeno mille quelli coinvolti, senza contare le centinaia di dipendenti delle imprese fornitrici e delle cooperative dei servizi interni ed esterni.

Sullo sfondo, poi, c’è la questione vendita dello stabilimento. Ormai, non più un mistero. I gruppi interessati sarebbero la coreana Samsung e la cinese Midea, in pole. Un ulteriore elemento di instabilità che aumenta le preoccupazioni dei lavoratori.

Electrolux, l’accordo con i sindacati a Susegana

“L’intesa rafforza il sistema partecipativo e trova l’equilibrio tra investimenti e condizioni di lavoro. In continuità con quello firmato a Solaro lo scorso gennaio. Gli Investimenti nel gruppo Electrolux stanno rafforzando l’ottimizzazione dei processi produttivi”, avevano dichiarato appena 10 giorni fa il segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis e il segretario Fim Treviso Belluno Alessio Lavisotto, a margine dell’accordo di 110 milioni a Susegana.

“Nell’accordo si definisce che le Commissioni paritetiche sull’organizzazione del lavoro contribuiranno attivamente alla migliore implementazione dei nuovi processi anche con l’obiettivo di coinvolgere i lavoratori di volta in volta interessati dai cambiamenti di organizzazione del lavoro, un aspetto quest’ultimo strategico sia per il buon successo degli interventi sui processi produttivi che nella valorizzazione delle professionalità ed esperienze di tutti i lavoratori – permettendo loro di sentirsi parte integrante, e non subire, il cambiamento organizzativo. Il coinvolgimento attivo dei lavoratori avverrà sia sull’installazione della terza linea in Genesi che nell’implementazione delle due linee esistenti”.

“L’aumento del gettito produttivo – proseguono – passa da 94 a 108 pezzi /ora e avverrà solamente al superamento di 600.000 pezzi/anno sulle stesse linee. Aspetto importante che supera quanto definito nell’accordo del 2019 che prevedeva un aumento della capacità produttiva su volumi stimati. Questo investimento permetterà l’ottimizzazione dei processi produttivi”.

“Nel suo complesso concludono i due sindacalisti, l’accordo raggiunto a Susegana è molto importante non solo per il sito ma per tutto il territorio, perché aumenterà gli occupati e continuerà a sostenere un indotto manifatturiero rappresentato da tante piccole aziende sul territorio di Susegana e nella provincia di Treviso”.

Una boccata d’ossigeno durata ben poco per il tessuto industriale Trevigiano.

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Categories: Lavoro