Condividi

Electrolux: Arcelik-Beko, coreani ed ex manager italiani bussano alla porta malgrado il declassamento di S&P

Secondo l’agenzia di rating americana “la bassa domanda dei consumatori e la pressione sui prezzi hanno danneggiato Electrolux”, anche se la società svedese “vanta primati negli elettrodomestici ad alta efficienza” – Ecco chi si fa avanti

Electrolux: Arcelik-Beko, coreani ed ex manager italiani bussano alla porta malgrado il declassamento di S&P

Il declassamento a BBB di AB Electrolux da parte di Standard&Poor’s è arrivato martedì 5 dicembre sui mercati e, pur essendo atteso, ha reso ancora più complicato lo stallo nel quale la multinazionale svedese si trova ormai da mesi, nonostante il taglio dei costi, del personale, dei siti produttivi e la vendita di brand e fabbriche

Sarà anche per la caduta della domanda di elettrodomestici in tutto il mondo e molto forte in Europa e nord America che il gigante svedese non ha affatto rinunciato a esaminare le offerte di vendita totale o parziale (il famigerato “spezzatino”) anche perché da indiscrezioni provenienti da ambienti finanziari molto ben informati e in attività di analisi e trattative, a Electrolux sarebbe addirittura arrivata l’offerta di acquisire siti produttivi e brand da parte di quello che è destinato a diventare il n.1 europeo, il gruppo Arçelik-Beko.  Che già ora è uno dei competitor mondiali più  forti e solidi, dopo aver chiuso la joint con Whirlpool Emea. E ci sarebbe stata anche una offerta di ex manager di altissimo rango per l’acquisizione del glorioso brand Zanussi (Zoppas e REX anche) ancora celebre in molti paesi. E in odor di acquisizione a Midea.

Anche i coreani in lizza?

Non solo, offerte importanti sono arrivate anche dai giganti coreani LG e Samsung, pur appesantiti da crolli rovinosi dei mercati dell’elettronica di consumo e dei chip. Fuori gioco i cinesi? Si, per ora. Ci sono dure e non sempre motivate opposizioni di governi occidentali mentre il governo cinese ha chiesto a MIDEA di soprassedere al momento impegnandosi in una strategia di aggressiva di R&D che porterebbe la Cina a livelli di primato mondiale nell’IA e nelle tecnologie green.

 Il mercato mondiale della casa e delle tecnologie, come già sottolineato da FIRSTonline, si è ingessato, dopo una ripresa molto forte tra il 2021 e il 2023, a causa delle guerre in Ucraina e nel Medio Oriente. Nel Nord Africa e in MO erano in atto –e si sono fermati- giganteschi investimenti di europei, turchi, cinesi, coreani  per fabbriche di beni di  consumo e di majap soprattutto. 

Le motivazioni di S&P

S&P ha evidentemente soppesato questo insieme di fattori negativi che stanno ostacolando qualsiasi ripresa. “La bassa domanda dei consumatori e la pressione sui prezzi hanno danneggiato -spiega S&P- le prestazioni operative di Electrolux e vanificato gli sforzi di riduzione dei costi. Le vendite nette di Electrolux sono diminuite organicamente del 5% nei primi nove mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. 

La società di rating giudica comunque stabile la prospettiva pur dedicando alle negatività un ampio spazio di analisi. “La ridotta redditività –prosegue la relazione-riflette i volumi nettamente inferiori che hanno portato a inefficienze produttive, inflazione dei costi di manodopera ed energia e difficoltà valutarie dovute alle attività di Electrolux in Argentina. Anche i costi non ricorrenti legati alla chiusura di uno stabilimento in Ungheria e gli accantonamenti legati a un caso antitrust hanno ostacolato Electrolux”. Gli accantonamenti – 64 milioni di euro – riguardano un caso di antitrust in Francia e hanno inciso sul reddito operativo dell’area europea nel secondo trimestre dell’anno in corso. 

Electrolux: atteso un rimbalzo solo nel 2025

C’è poi anche il pesante problema dell’Argentina, un paese dove la mega inflazione e la povertà di massa stanno incidendo sui conti di tutte le aziende e di conseguenza anche su quelli di Electrolux.

“Tutti questi fattori stanno compensando i benefici derivanti dal programma di riduzione dei costi lanciato nel 2022 – prosegue S&P- Il programma elimina comunque le inefficienze nella catena di approvvigionamento e nella produzione e riduce i costi strutturali in Europa e Nord America adeguando la forza lavoro per soddisfare la domanda inferiore e adattando la produzione. A fine settembre 2023, abbiamo calcolato che il rapporto debito/EBITDA corretto per S&P Global Ratings a 7,6%, e il rapporto FFO/debito, al 2,9%, fossero sostanzialmente più deboli rispetto alle nostre precedenti stime del caso base di 2,0x-2,2x e 37% -41%, rispettivamente, per il 2023”. Quanto al 2024 S&P ritiene che la riduzione dei consumi proseguirà prima di un rimbalzo atteso per il 2025

Electrolux – ha riconosciuto l’agenzia di rating – vanta primati nel segmento degli elettrodomestici ad alta efficienza ma proprio questo segmento ha visto un calo consistente della domanda ovunque per la caduta dei redditi delle famiglie. Per la verità con la consueta generalizzazione di molte analisi di titolate società di studio dei mercati e delle stesse società di rating, non è affatto così accertato il calo delle vendite dei prodotti efficienti e di fascia medio alta e alta. 

Il blocco della logistica globalizzata

L’analisi meramente finanziaria non tiene conto del fatto che il calo dei mercati ha colpito soprattutto Electrolux anche a causa di una serie di promozioni continue che hanno tagliato margini e profitti. Mentre i consuntivi europei e globali dei primi mesi nove mesi delle vendite non solo degli elettrodomestici ma anche dell’elettronica di consumo e dei prodotti della casa presentano isole di crescita e di tenuta proprio dei prodotti di qualità, innovativi e a basso consumo energetico. 

S&P prevede comunque che i costi dei materiali usati massivamente negli elettrodomestici, la plastica e i metalli, e della logistica diminuiranno favorendo un calo dei prezzi da promozioni e un upgrade tecnologico stimolante. 

Sulla logistica però – sottolineiamo – stanno addensandosi altre pesanti nubi, dopo quella solo parzialmente assorbita del lockdown. Si tratta dell’aumento del 15 per cento dei listini del canale di Suez e il disastroso blocco ormai cronico del canale di Panama per una siccità non stagionale ma legata ai cambiamenti climatici. In pochi giorni sono state bloccate 160 navi e ritardato alcune fino a 21 giorni. Con la fuga degli investimenti di chi si aspettava un ritorno delle trasporti dell’era della globalizzazione. Quello che sta accadendo nei beni di consumo –con reshoring anche cinesi verso Europa, Africa e Sud America- lo conferma.

Ma in Australia Electrolux investe

Electrolux comunque viene giudicata da S&P in grado di superare questo consistente mix di difficoltà. “Stimiamo che Electrolux possa contrastare questo problema con un mix di prodotti positivo grazie alle innovazioni di successo degli elettrodomestici sostenibili. Prevediamo una modesta crescita dei ricavi pari al 2%-3% nel 2025, supportata da una continua innovazione di successo e presupponendo una domanda stabile e nessuna pressione sui prezzi. Riteniamo che Electrolux vedrà margini più elevati nel 2024 grazie a un passo avanti nel suo programma di riduzione dei costi, una struttura organizzativa semplificata e si concentrerà sul risanamento delle sue attività in Nord America, che quest’anno richiedono costi di ristrutturazione”.  

Purtroppo S&P consiglia di tagliare i costi della catena del valore, cioè quello dei componenti. Proprio il prolungato errore alla base della scomparsa dei grandi produttori italiani di majaps che hanno svilito i loro prodotti e perso quote di mercato usando componentistica asiatica di bassissimo prezzo e pessima affidabilità. Va aggiunto che Electrolux non sembrerebbe così decisa a mollare i majaps come pare….e che probabilmente vorrebbe alleggerirsi del notevole peso di alcuni siti europei e americani. Perché in Australia, per esempio, sta fortemente investendo in fabbriche, innovazioni, accordi e presentazioni di novità come mai era accaduto prima. Anche perché va sottolineato che quanto a innovazioni,  eco sostenibilità e economia circolare il gigante svedese è la n.1 mondiale del suo settore. Insieme al gigante turco che vanta molti primati e premi nella politica ambientale.

Commenta