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Electrolux: 100 milioni per chi non vuole convertirsi al digitale

FIRSTonline

Il mondo del lavoro sta cambiando: la rivoluzione digitale sta modificando la fabbrica. Per capire cosa sta succedendo e come le aziende si stanno adeguando alla globalizzazione per riuscire a rimanere sul mercato è interessante vedere la strategia intrapresa da un grande gruppo come Electrolux, la multinazionale svedese con sede a Stoccolma.

Electrolux è il secondo produttore di elettrodomestici al mondo e racchiude grandi marchi tra cui: Aeg, Kelvinator, Phico, White-Westinghouse. In Italia ha sei stabilimenti e ha completato una serie di acquisizioni: Castor, Molteni, Rex, Zanussi, Zoppas.

Fattura circa 13 miliardi e proprio per questo, rappresenta una forza che le permettere di stare in prima fila nel campo dell’innovazione dei processi produttivi.

Nel suo stabilimento di Pordenone (ex Zanussi), la multinazionale svedese sta realizzando un piano di ingressi-uscite. La fabbrica si sta modernizzando, entrando nella robotica e creando nuovi modelli di prodotto con software sempre più complessi.

I vecchi compiti degli operai – come l’assemblaggio dei pezzi – stanno piano piano scomparendo. L’idea dell’azienda è stata non di licenziarli, ma di dare un super bonus di 100 mila euro lordi per chi non voglia convertirsi alla robotica. Sono andati a firmare già in trenta in una settimana, l’età media è di 55 anni e sono prevalentemente donne.

L’incentivo aggiunto al trattamento di fine rapporto – tfr – potrà permettere eventualmente di avviare una nuova attività: un dipendente ha deciso di aprire un negozio di fumetti e graphic novel in vicolo delle Mura, nel centro di Pordenone.

Tralasciando il bonus, è contemporaneamente in corso l’assunzione di 70 ingegneri (‘camici bianchi’). Gli operai (‘tute blu’) stanno svanendo, infatti chi va in pensione o lascia il lavoro non viene più sostituito. In dieci anni gli operai sono passati da 1.600 a 800 ma nel mentre, sono entrati in fabbrica oltre 200 ingegneri in seguito a un investimento di 50 milioni nella robotizzazione delle linee.

La multinazionale dopo Pordenone, includerà tutti gli altri stabilimenti italiani (in totale 3.500 dipendenti) per coinvolgerli in questa ‘Consapevolezza Digitale’ (Digital Awareness) attraverso 1.400 ore formative. “Attraverso questo programma tutti gli operatori di linea potranno imparare a dialogare e rapportarsi con le nuove tecnologie con cui si interfacceranno, sia all’interno che all’esterno dell’ambito lavorativo, divenendo veri protagonisti di questa evoluzione”, ha spiegatoa Italia Oggi Ruber Campagner, manager del gruppo.

E’ stato anche realizzato all’interno di Electrolux uno spazio chiamato ‘Innovation Factory’ in cui impresa, università e laboratori di vario genere collaboreranno per trovare soluzioni innovative. Allo stesso tempo però, anche se l’iniziativa è stata approvata dai sindacati, sono comunque preoccupati:

“A fronte di tanta innovazione occorre porsi il problema della dimensione occupazionale ma anche delle significative carenze di alfabetizzazione digitale. – ha dichiarato a Italia Oggi Augustin Breda (Cgil) – Servirebbe un grande salto culturale, un’alfabetizzazione digitale di massa, non solo per individuare i rischi ma anche per sfruttare le potenzialità dell’innovazione che sta avanzando.”

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Categories: Economia e Imprese