Ordigno a bordo o intervento di un kamikaze. Sarebbero queste le ipotesi più verosimili per spiegare quello che è successo ieri sull’aereo EgyptAir MS804, che nella notte è misteriosamente caduto mentre era in volo fra Parigi e Il Cairo, spezzando la vita di 66 persone.
I parametri degli ultimi due minuti di volo dell’Airbus prima che si inabissasse, nonché il tenore dell’ultima delle comunicazioni tra la cabina di pilotaggio e il controllo del traffico aereo ellenico (“Il pilota era di buon umore e ha salutato in lingua greca”) portano a immaginare che si sia verificato un “evento catastrofico” improvviso. Sarebbe perciò esclusa l’ipotesi di un’avaria o un’anomalia cui i piloti abbiano tentato di porre rimedio con una manovra di emergenza.
Quelle due virate repentine che hanno preceduto lo schianto, la prima 90 gradi a sinistra e la seconda 360 gradi a destra, non rappresentano tecnicamente una discesa di emergenza. Sembra piuttosto che l’Airbus si sia avvitato su se stesso, cadendo in picchiata, forse dopo un’improvvisa depressurizzazione o cedimento strutturale dovuti a un’esplosione cui i piloti non avrebbero potuto porre rimedio.
L’ipotesi è che l’esplosivo possa essere stato portato a bordo (o comunque assemblato a bordo) da chi si è imbarcato a Parigi, mentre è improbabile che un potenziale ordigno fosse nella stiva. C’è però la possibilità che l’ordigno sia stato lasciato a bordo dell’Airbus da uno dei passeggeri che avevano viaggiato su quell’aereo in una delle quattro tratte che aveva coperto nella giornata di mercoledì (Asmara-Cairo; Cairo-Tunisi; Tunisi-Cairo; Cairo-Parigi).
Il sottosegretario ai Trasporti francese ha riferito che le procedure dell’aeroporto di Roissy prevedono che per gli aeromobili in transito provenienti da Paesi fuori dall’area Schengen (come l’Airbus Egyptair) i controlli a bordo (cabina di pilotaggio, cabina passeggeri, toilette) vengano effettuati non dalle autorità francesi, ma da personale della compagnia aerea. Con strumenti e modalità su cui nessuno ha certezze. È perciò plausibile che l’esplosivo, mercoledì, sia stato imbarcato sull’Airbus ad Asmara, a Tunisi o al Cairo.