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Egitto, ultimatum Esercito: “48 ore per soddisfare le richieste del popolo”

Le forze armate egiziane hanno minacciato d’intervenire se le richieste del popolo non saranno accolte entro 48 ore. In una dichiarazione letta alla televisione di stato, il comando generale dell’Esercito ha ribadito che le “domande della popolazione devono essere soddisfatte” e ha concesso a tutti i partiti “48 ore, come ultima possibilità, per assumersi la responsabilità delle circostanze storiche che il Paese sta vivendo. Se le richieste del popolo non fossero soddisfatte entro questo termine (…), le forze armate annunceranno una futura roadmap e provvedimenti per supervisionare la sua realizzazione “.

Ieri milioni di persone sono scese in piazza per chiedere le dimissioni del presidente islamista Mohamed Morsi. Oggi il gruppo Tamarod – che guida la protesta egiziana – ha lanciato un ultimatum a Morsi: dovrà dimettersi entro domani pomeriggio alle 17 e lasciare spazio ad elezioni presidenziali anticipate, altrimenti inizierà una violenta campagna di disobbedienza civile. Al momento il bilancio degli scontri è di 16 morti e oltre 800 feriti.

Cinque ministri del governo Morsi hanno già preso la strada delle dimissioni, dicendo di volersi unire ai manifestanti e di essere contrari alla politica del governo. Lo riferiscono fonti del governo egiziano, precisando che si tratta dei titolari del Turismo, dei Rapporti col Parlamento, delle Telecomunicazioni, dell’Ambiente e delle Risorse idriche. 

Dopo l’annuncio dell’esercito è esplosa la gioia fra migliaia di manifestanti a piazza Tahrir, al Cairo, teatro della rivolta che portò alla caduta dell’ex presidente Hosni Mubarak e delle recenti proteste anti-Morsi.

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Tags: Egitto