Fra sei mesi “la sostenibilità fiscale finirà sotto una severa pressione” e l’Egitto rischierà la bancarotta. L’infausta previsione è di Merrill Lynch, che ieri ha pubblicato un report sul futuro del Paese nordafricano, teatro questa settimana di un golpe militare.
Secondo la Banca americana, a fine anno il Cairo potrebbe non avere più soldi per pagare i debiti e i fornitori interni ed esteri. A pesare sarà soprattutto il crollo verticale del turismo, già calato del 17,3% nel primo trimestre di quest’anno. Nel 2012 le entrate legate a questo settore erano tornate a quota 12 milioni, dopo il tonfo del 37% registrato del 2011, quando il dato complessivo era sceso a 9 milioni rispetto ai 14 del 2010. Va ancora peggio sul versante delle entrate finanziarie, sprofondate dai 46 miliardi di dollari del 2010 ai 13 miliardi del 2012.
“Dubitiamo che credibili riforme finanziarie intervengano in questo periodo – scrive Merrill Lynch –, e anche l’accordo con il Fondo Monetario è improbabile”. La pre-intesa da 14,5 miliardi di dollari in aiuti (4,8 direttamente dal Fmi e gli altri dalle banche con la garanzia del fondo) era stata raggiunta all’inizio dell’anno, ma per renderla definitiva si aspettava che fossero varate le riforme promesse da Morsi. Ora la situazione è in stallo.