Una Summer School promossa dalla FAO e da Future Food Institute, ma anche ritrovamenti della fine del mesolitico. A Marettimo , nelle isole Egadi, nella più grande riserva marina del Mediterraneo, la sostenibilità ambientale ormai è un valore. Culturale, turistico, economico. A luglio, a margine del Marettimo Italian Film Fest, è stata lanciata la prima Scuola Europea del programma “Future Food For Climate Change”, che si svolgerà a luglio dell’anno prossimo. Un evento internazionale assieme a quelli di New York e Dubai. Pochi giorni fa, invece,National Geographic ha pubblicato lo studio di un gruppo di ricerca di ENEA e Università di Roma “Sapienza”, Palermo, Trieste e Salento sugli spostamenti via mare, dell’Homo Sapiensaccertati in una grotta dell’isola. La sensibilità e la curiosità di appassionati ed archeologi vedono in questa isola un apprododegno di essere raggiunto .
È la Sicilia, in fondo, che non smette di stupire. Il suo patrimonio storico e artistico richiedono ben altri investimenti per ricerche restauri, tutele, valorizzazioni. “La Sicilia un tempo era collegata alle isole di Favignana e Levanzo da una pianura lunga dai 10 ai 14 km, mentre uno stretto canale la separava da Marettimo, meta più ambita dai cacciatori perché ricca di selvaggina, a differenza delle altre due isole molto più basse e senza boschi” . Così spiega Fabrizio Antonioli dell’ ENEA che ha fatto parte del gruppo di ricerca. Nella grotta del Tuono il team ha rinvenuto resti di un pasto composto da una mandibola di cervo e vari molluschi: le patelle . Una scoperta straordinaria che ha fatto capire come l’uomo navigasse nel Mediterraneo alla ricerca di cibo e nuove terre già 8600 anni fa. Stupefacente apprendere che secoli dopo, l’innalzamento del livello del mare ha separato dal resto della Sicilia l’arcipelago delle Egadi. Scoprire, insomma, che all’origine di quel distacco Inter insulare c’è stato un fenomeno climatico. Tragico e preoccupante accostamento con l’attualità , con quelle ricerche sul clima che non escludono che le acque del Mediterraneo possanoun giorno invadere importanti siti archeologici.
A Marettimo gli studiosi, in attesa di altre scoperte sul Mare nostrum , hanno raccomandato che i reperti siano salvaguardati e conservati adeguatamente, proprio in virtù dei fenomeni erosivi. Auguriamogli successo e non burocrazia o la stanca ripetizione della mancanza di fondi. D’altronde il mare minaccia e le Egadi sono entrate nel progetto Geoswim, partito nel 2018 per mappare i 23 mila chilometri di costa a rischio. Per tutelare l’eco sistema dell’arcipelago quest’estate a Favignana, Levanzo e Marettimo è stato approntato anche il progetto artistico Plastic Free con la realizzazione di gabbie metalliche di fronte al mare con la grande scritta Plastic. Centinaia di studenti sono arrivati sulle tre isole a testimoniare l’impegno per salvaguardare storia e ricchezze naturali. Una sensibilità che si estende , coinvolge turisti e residenti , perché in una storia millenaria si trova la carica migliore per sfidare il futuro. Ancora meglio se accanto ci sono le istituzioni .