Il Centro Studi sull’Economia e il Management dell’Efficienza Energetica, CESEF, organizza a Milano il workshop annuale dal titolo “Efficienza energetica e piano energia e clima – Tra investimenti delle utilities e obiettivi sempre più lontani”. L’appuntamento è a Milano giovedì 18 ottobre, nella sede di via Romagnosi, 8, a partire dalle 9 e fino alle 13,30. Si discuterà delle strategie degli operatori del settore, degli obiettivi del nuovo Governo, delle nuove proposte degli addetti ai lavori e verranno anche presentati i risultati del Rapporto CESEF 2018.
L’efficienza energetica, in particolare, si conferma un settore di paradossi e forti contraddizioni. A livello europeo è uno dei pilastri della strategia di decarbonizzazione dell’economia: lo testimoniano il nuovo Piano Energia e Clima (in fase di redazione anche in Italia) e i nuovi obiettivi di EE al 2030 che saranno inclusi nella prossima direttiva sull’efficienza energetica. Anche la Strategia Energetica Nazionale la pone tra le priorità, ma gli strumenti e le azioni proposte non sembrano adeguate al raggiungimento di obiettivi ambiziosi.
Le imprese, anche attraverso operazioni di M&A, si stanno strutturando per un rilancio del settore: attraverso la realizzazione di progetti più grandi e ambiziosi e l’orientamento verso nuovi business, come le misure comportamentali, la digitalizzazione, la e-mobility e il demand response. Le istituzioni, invece, e di questo si parlerà al convegno, mancano di una vision chiara di lungo periodo e generano incertezza sul mercato rischiando, soprattutto a causa delle azioni sul meccanismo dei Certificati Bianchi, di mettere in discussione il raggiungimento degli obiettivi di policy nazionali ed europei.
Aprirà i lavori Andrea Gilardoni, del CESEF, dopodiché interverranno rappresentanti delle maggiori aziende, come Enel X, Italgas, Snam, E.On, Eni, Egea, Iren, Hera, e anche Intesa Sanpaolo, nel panel sui finanziamenti dei progetti e la gestione dei rischi. Partecipa anche Guido Bortoni di Arera e chiude la conferenza l’intervento di Davide Crippa, del Ministero dello Sviluppo Economico (il programma completo).
IL SETTORE IDROELETTRICO “È FORTEMENTE PREOCCUPATO PER IL CONTENUTO DELLA BOZZA DI DM FER rinnovabili.Come riferiscono le associazioni in una nota, il settore idroelettrico “è fortemente preoccupato per il contenuto della bozza di DM FER”. Si tratta “di un segmento particolarmente importante in un equilibrato portafoglio di incentivi: contribuisce infatti in modo significativo al conseguimento degli obiettivi di politica energetica, sia per quanto riguarda la crescita economica italiana, sia per quanto riguarda l’incremento di energia da fonti rinnovabili sul lungo periodo. Infatti, per ogni euro dedicato al settore idroelettrico, il più antico tra le fonti rinnovabili, è elevata la ricaduta sul lavoro e sul settore delle costruzioni – sottolineano le associazioni -. Inoltre, gli impianti mini-idroelettrici assicurano una vita utile dell’impianto post-incentivo che nessun’altra fonte è in condizione di garantire, oltre a una produzione nell’intero arco della giornata”.
CON IL NUOVO DM ESCLUSA PLATEA DEL 90% DEGLI IMPIANTI IDROELETTRICI PRONTAMENTE CANTIERABILI
Il nuovo decreto, se approvato, “escluderebbe un’ampia platea, circa il 90%, di impianti idroelettrici prontamente cantierabili, già in possesso di concessione e autorizzazione, che hanno di fatto superato tutte le valutazioni di carattere ambientale previste dalla normativa nazionale e che stanno peraltro già pagando i canoni di concessione richiesti a partire dalla data di assegnazione”, avvertono Assimpidro, Elettricità Futura, Federidroelettrica e Utilitalia.
ECCO IL MOTIVO DELLA POSSIBILE ESCLUSIONE
Il motivo del divieto è stato indicato dal Ministero dell’Ambiente nel pre-contenzioso comunitario (Pilot 6011/2014/ENVI) sulla qualità dei corpi idrici, che ha lo scopo di verificare se la disciplina italiana relativa agli impianti per la produzione di energia idroelettrica sia adeguata per il raggiungimento del buono stato del corpo idrico. Le associazioni del mondo idroelettrico ritengono che il Ministero dell’Ambiente “abbia già soddisfatto le richieste del Pilot europeo tramite l’emanazione, nel febbraio 2017, delle Linee Guida nazionali sui deflussi ecologici e sulla valutazione ambientale ex ante delle derivazioni, che rendono omogenee su tutto il territorio nazionale le modalità di valutazione dell’impatto delle derivazioni sui corpi idrici. L’attuale bozza di decreto ha, invece, addirittura ridotto la presenza degli elementi di qualità ambientale degli impianti tra i criteri per selezionare i progetti assegnatari dell’incentivo che pertanto devono essere ricostituiti”. Infine, concludono le associazioni “è da segnalare come il contingente riservato agli ammodernamenti degli impianti idroelettrici sia assolutamente insufficiente per sostenere gli investimenti necessari per mantenere efficiente, funzionale e sicuro nel tempo il parco idroelettrico nazionale”.
LE ASSOCIAZIONI AUSPICANO UNA RIVISTAZIONE DELLE NORME
Assimpidro, Elettricità Futura, Federidroelettrica e Utilitalia auspicano quindi “che il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico possano rivedere prontamente la propria posizione, prima di mettere in ginocchio una filiera che costituisce un modello di imprenditorialità diffusa e in armonia con il territorio cui gli impianti idroelettrici assicurano un efficace e diffuso presidio”.
Caffese è in grado di mettere piu’ acqua desalinizzata per i pompaggi in ogni bacino acqua-fiumi ma gli ignoranti fossili che bloccano i pompaggi non capiscono che salva l’ambiente.In California dopo tanti studi e MIT optano per pompaggi e nucleare.Lo stesso in Francia e la Cina stessa conferma i suoi grandi volumi con bilanciamento misto pompaggi e nucleare.Noi Italiani possiamo mettere in opra 3.000 TWh di pompaggi in 10 anni per 100% rinnovabili e non dipendere piu’ da import straniero.Se ci sono perplessità tecniche basta chiedere ma non si puo’ bloccare il phs hydro o pompaggi che è un piano valido 100 anni.Chi parla di fusione imminente non sa cosa dice perchè ci vogliono 30 anni e quei ricconi che danno i soldi ,tanti,tra cui Eni,per fusione MIT hanno gia’ fallito 3 volte.La fusione si fa con petalaser e metalli che possano reggere il calore ed ad oggi non esistono questi metalli.Difatti gli USA vedendo i fallimenti fusione hanno fatto un Consorzio con timing 30 anni.Noi con i pompaggi siamo pronti in 2 anni e possiamo andare avanti 100 anni per 3.000 TWh a 10 euro MWh.
Nessun testo alternativo automatico disponibile.
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-Bei e BERS non finanziano infrastrutture acqua,pompaggi e trattamento acque come impone la nuova direttiva europea sulle acque.
-Bei e BERS sono in ritardo nel finanziare piani di accoppiamento energetico,storage e smart grid.Anzi sui finanziamenti smart grid ci sono i soldi ma mancano i progetti.Allora chiediamo di riversarli sullo storage acqua e pompaggi in modo che paesi indietro in tecnologie usino ancora il gas per bilanciare su pressioni delle lobbies gas europee ed italiane
-L’Italia chiede a BEI-Bers 45 miliardi in 10 anni per il Piano Acqua Energia,chiede 10 miliardi per il Piano Sviluppo Genova,escludendo la Gronda Nord ma avviando il nuovo Ponte,la Gronda mare-Porto ed il rifacimento del quartiere degradato sotto il Ponte Polcevera.
-Una nota tecnica: I grandi progetti storage e bilanciamento rete o grid non possono effettuarsi per asta competitiva ma lo deve eseguire una aziende di Stato o Consorziale come puo’ essere GSE in Italia dato che le societa’ petrolifere e trasporto gas o trasporto di potenza elettrica come Terna non hanno alcun interesse a bilanciare con pompaggi e ritarderebbero solo gli investimenti.Terna in Sicilia ha riammodernato centrale gas per bilanciare che per me è assurdo.Poi sull’accoppiamento energetico come in Germania,ci vuole una decisione e fondi del Governo per passare alla chimica verde.In Italia poi una azione mirata sui media di Eni-Snam e Tap cerca di dire che è impossibile produrre metano rinnovabile da pompaggi e purtroppo il CNR è contro il mio progetto da 45 miliardi per farne uno pazzesco da 1.000 miliardi,contro i 380 miliardi del piano California,i 450 miliardi del piano tedesco e 350 miliardi del piano grancese bilanciato non dal gas ma anche dal nucleare e dallo step che sono i pompaggi.
1.Il Mise nella riunione del 25.9.18 a Roma dovrebbe sentire anche i maggiori esperti di energia italiani ed europei che concepiscono l’energia 4.0 come il miglior volano dello sviluppo industriale.Le proposte che si discutono nel decreto energia e nella SEN Energia di Calenda sono la polvere sulla trave,ma un Governo serio deve invece cambiare la trave energia,che interessi contrapposti a Roma mai faranno cambiare.Se il Governo non discute il 100% rinnovabili con l’accoppiamento energetico al 2035 vuol dire che rinuncia a 400 miliardi annui di Pil additivo industria.In questo Report sottolineo anche alcuni segreti come l’estrema economicita’ dei pompaggi anche marini e l’errore di concepire una rete con solare e vento oltre 60% perchè fa aumentare i costi,mentre i pompaggi li fanno diminuire.15 anni fa feci il mio primo progetto NORD-Po e vedo che è stato copiato oggi dalla California con grandi stoccaggi phs hydro e 2 centrali nucleari.Non ho messo il nucleare perchè da noi è vietato.Poi noi e Enelragioniamo in modo diverso.Enel e Terna fanno pompaggi comprando nucleare notturno francese ma poi usano l’energia gravitaria in discesa nelle ore di punta per far profitti.Il mio ragionamento è diverso se non ho il nucleare,faccio pompaggi tutti i giorni,integro l’acqua limitata da pioggie o meteo con acqua di mare desalinizzata e produco per 3.000 TWh con cui posso bilanciare senza gas, 3 volte tanto,cioe’ sino a 9.000 TWh di rinnovabili europee.Bilanciare solare e vento con gas è uno spreco ben nascosto nella SEN di Calenda per 110 TWh,che poi è l’importo del TAP.
2.Vantaggi di ogni Regione a passare 100% rinnovabili.Calcolo Caffese del Pil aggiuntivo per Regione e Occupati (in miliardi di euro-milioni jobs) .
Regione PIL aggiuntivo Occupati Investimenti annui x 10 anni-in milioni
-Piemonte-VA 63 400.000 400
-Lombardia 80 500.000 200
-Veneto 77 300.000 200
-Liguria 70 300.000 200
-EmiliaR 75 300.000 200
-TR-AA 60 200.000 400
-Toscana 60 200.000 200
-U-M-A-M 75 300.000 800
-Lazio 70 300.000 200
-Campania 70 300.000 200
-Puglie 80 400.000 200
-Basilicata 50 300.000 200
-Calabria 50 300.000 200
-Sicilia 70 400.000 200
-Sardegna 70 400.000 200
-Differenze a saldo a carico dello Stato
-Tot.Ind-energia 4.0:
1000 miliardi 4.900.000 45 miliardi
Caffese propone un Piano industriale aggregazioni utilities della energia dell’acqua-mare,della filiera mare,dei biocarburanti da mare e acqua,della decarbonizzazione via idrogeno e del reuse CO2,della filiera del mare,dei rifiuti usando il plasma per produrre syngas o biometano.di pier luigi Caffese pcaffese@gmail.com 2020-30.
Meccanica e energia 4.0 + export: meccanica 100 miliardi annui entro il 2020.
LOMBARDIA PIL AGGIUNTIVO PIL Tradizionale
-Industria meccanica 100 miliardi 10
-industria energia pulita e chimica verde 125 miliardi 20
-filiera mare 100 miliardi –
-filiera bosco/foreste/montagna 100 miliardi 5
-20 poli di competitività regionali 25 miliardi 6
-industria tradizionale 350 miliardi
-10.000 filiere innovative 200 miliardi 9
-totale pil industria 2019 1.000 miliardi 50
-quota % pil su pil Italia 33%
-PIL ITALIA 2019 3000 miliardi
-occupazione 2019 + 800.000 jobs +100.000
-occupazione 2019 + 2 milioni jobs +200.000
-occupazione 2027 + 4 milioni jobs +400.000
In pratica aggregando le 4 partecipate alla Regione Lombardia ed altre societa’ nel perimetro lombardo-Comune di Milano possiamo arrivare a all’aggregazione Lombardia futura per 50 miliardi di fatturato annuo.
Perchè Lombardia futura?
Perchè nel prossimo bilancio europeo il 25 % del budget va all’ambiente e noi in Lombardia dobbiamo essere abili ad utilizzare questi fondi disponibili con progetti seri che non contemplino infrastrutture fossili come voleva Calenda a Roma.
Che aziende mettere nella aggregazione Lombardia Futura?
-A2A sarebbe indispensabile per energia rinnovabile e plasma rifiuti
-ATM per energia e carburanti puliti flotte.Risolviamo anche con phs il problema della falda acquifera MM.
-CAP per il piano Acqua Lombardo e impianti trattamento acqua-fitodepurazione e inondazioni Seveso.
-Explora allarga il business dal turismo lombardo,alla navigazione fluviale,ai pacchetti turistici enogastronomia ed al mio progetto di hub logistico a Montichiari che tratta in primis tutti i prodotti Lombardi come fosse Amazon e poi potrà estendere il business a tutte le Regioni
-Infrastrutture Lombarde allarga il business dagli ospedali a 3 grandi progetti il Piano Acqua al Nord-Po che include il piano Navigli e canale Milano-Cremona,Po-Voltri ed al Quantum Mi-Lab da spostare da post Expo a Città studi con Polimi.Il terzo progetto costruire le 20 marine fluviali tra Po e canali per incassare i ricavi annuali di affitto dei posti barca e locali commerciali.
-Lombardia Informatica passa da una centrale acquisto software a vera progettazione riconoscimento facciale,calcolatori Quantum con Polimi,Intelligenza Artificiale per Reti e Sanità 4.0 con Polimi.
estensione ad altre Società:
-La Regione potrebbe decidere di inserire anche le 3 Società Autostradali,ma in questo caso Caffese propone di rivedere i progetti in senso energetico.
-La Regione potrebbe aggregare anche i vari aeroporti sistemando per sempre Montichiari-Brescia che diventa lo hub logistico dei prodotti della Regione Lombardia nel mondo,possibilità che poi puo’ ampliare a tutte le Regioni Italiani(vedi mio progetto fatto a suo tempo con Caprotti di esselunga nel polo di Montichiari.
-Finlombarda allarga molto il business perchè puo’ intermediare il prestito di 20 miliardi chiesto alla Bei per il piano Po,poi altri 15 miliardi chiesti alla Bei per l’estensione del piano Po verso Germania-Austria-Svizzera-Slovenia.
Lettera al Presidente della Regione Lombardia ed al Ministro dello Sviluppo.
“Sulla base dei miei risultati, posso affermare con maggiore sicurezza che non esiste alcuna barriera tecnica o economica per la transizione dell’intero mondo al 100% di energia pulita e rinnovabile con una rete elettrica stabile a basso costo”, ha affermato Caffese . “Questa soluzione farebbe molto per eliminare il riscaldamento globale e i 4 milioni a 7 milioni di decessi correlati all’inquinamento atmosferico che si verificano in tutto il mondo ogni anno, fornendo anche sicurezza energetica”.Il mio documento si basa su uno studio del 2015 presentato da Jacobson e colleghi che hanno esaminato la capacità della rete di rimanere stabile nei 48 Stati Uniti contigui. Questo studio includeva solo uno scenario su come raggiungere gli obiettivi. Alcuni hanno criticato il mio report per aver fatto troppo affidamento sull’aggiunta di turbine pompaggio alle dighe idroelettriche esistenti – che il gruppo ha suggerito per aumentare la produzione di picco di elettricità senza modificare il numero o le dimensioni delle dighe o 3-5 dighe sul Po ma di altezza bassa. Il precedente report è stato anche criticato per essersi affidato troppo all’archiviazione di energia in eccesso in acqua, ghiaccio e rocce sotterranee. Le soluzioni nel presente documento affrontano queste critiche suggerendo diverse soluzioni per stabilizzare l’energia prodotta con fonti pulite e rinnovabili al 100%, comprese soluzioni senza turbine idrauliche aggiunte e senza stoccaggio in acqua, ghiaccio o rocce e utilizzando il pompaggio marino dal mar ligure,ovviamente desalinizzando per osmosi o grafene.”Il nostro principale risultato è che esistono diverse soluzioni al problema”, ha affermato Caffese. “Questo è importante perché il più grande ostacolo all’implementazione su larga scala di energia rinnovabile pulita è la percezione della gente che è troppo difficile mantenere le luci accese con il vento e l’energia solare casuali”.
-PIL ITALIA 2020 3000 miliardi
-occupazione 2020 + 800.000 jobs +100.000
-occupazione 2020 + 2 milioni jobs +200.000
-occupazione 2027-30 + 4 milioni jobs +400.000
4.Il Mise dovrebbe avere un grande schermo e saper incrociare le 10.000 nuove filiere industriali con i posti potenziali e dare incentivi solo a filiere prioritarie valutando fatturato e posti.Invece è concentrato solo su vecchie filiere industriali,diciamo 400 casi,per cercare di salvare vecchi posti decotti invece di indirizzare l’investimento su nuove filire.Poi un Governo che si scontra con tutti per acciaio sporco e decarbonizzazione gas via Tap,significa che è un Ministero vecchio,obsoleto,non aggiornato dove comandano le lobbies che cercano di assicurarsi cospicue rendite,vedi Tap.AM-Ilva,altri gasdotti e raffinerie sporche.Mi sono soffermato anche su applicazioni difesa digitali per far capire che l’innovazione 4.0 cambia in difesa vecchi concetti,esempio ci vuole un superareo a fianco dei migliori aerei tipo F 35 ma purtroppo devo dire che i cinesi con acciaio stealth hanno aerei migliori.Pensate che nel mio progetto Ilva misi acciai speciali e stealth che AM non produce.
5.Perchè è importante diminuire le emissioni di gas serra cancerogene sia nella CO2 che nel metano?
Ecco 4 cose che cercheremo come progettisti leader del settore metano rinnovabile nell’aumentare l’azione del metano rinnovabile pulito senza cancro nel 2018.
1.Impostazione del target metano rinnovabile nella SEN voglia o meno Calenda:600 TWh di energia in pompaggi idroelettrici in 5 anni e 3.000 TWh di energia in 10 anni.Caffese ha progettato 2 grandi Vie d’ acqua europee che consentono una produzione phs permanente in UE-27 sui 7.000 TWh.Per l’Italia oggi ha collegato i 4 Progetti continentali collegandoli alla Sicilia,mentre per la Sardegna il progetto è indipendente ma collegato per gasdotto.Praticamente mette in rete 30.000 siti acqua per cui non possono piu’ sussistere blackout,alluvioni e siccità.Enea si deve rimangiare la frase contro il progetto Caffese:non ci sono piu’ siti dato che abbiamo il mare ed altri 30.000.2.Significa che in 5 anni produco 25 miliardi di m.3 di metano rinnovabile ed in 10 anni 100 miliardi di m.3.
3.Moratoria su gasdotti inclusi Tap e Poseidon cioe’ è vietato costruirli qualunque Governo fosse sollecitato da lobbies fossili e il limite italiano e di 100 gr.CO2 x KWh.Se la UE vuole 750 gr per la Polonia si deroga solo per i polacchi mai mai altri paesi e gli incentivi si danno solo a 100 gr.
4.arrivare a 125 miliardi annui di fatturato.Con metano rinnovabile-biometano-biogas e case più efficienti, l’Italia non avrebbe mai paura di rimanere a corto di gas e potrebbe non costruire piu’ inutili gasdotti.Il breve ma interessante snodo della scorsa settimana è stato un richiamo, se ce ne fosse stato bisogno, dell’importanza centrale dell’efficienza energetica.Confido di cucinare normalmente, ha detto il ministro dell’energia. Questo è il modo in cui funziona il mercato, hanno detto gli esperti del settore, poiché il prezzo all’ingrosso del gas è salito al 200% nel periodo di Calenda che il paese stava affrontando un calo di gas. In altre parole, non farti prendere dal panico, niente da vedere qui.In una certa misura, hanno ragione. A breve termine,l’Italia stava bene, nonostante l’enorme domanda alimentata dal freddo che coincideva con una serie di interruzioni alla fornitura. Nessuna fornitura di gas domestico è stata interrotta e né Snam è stata costretta a chiedere agli utenti industriali di smettere di usare il gas.I sindacati e le società ad alta intensità energetica hanno utilizzato l’episodio per richiedere una rivalutazione urgente della capacità di stoccaggio del gas in Italia, dato che il 70% di esso è stoccato . Ma una nuova struttura costerebbe fino a 6 miliardi, e gli osservatori del settore sostengono che non sussistono piu’gli aspetti economici della costruzione
Inoltre, il precedente ministro dell’energia Calenda ha chiarito inequivocabilmente che i soldi dei contribuenti non saranno utilizzati per far funzionare i numeri. “Il governo non ha intenzione di sostenere direttamente un aumento dello stoccaggio di gas In italia diseconomico, aveva detto , insistendo sul fatto che c’era abbastanza flessibilità disponibile attraverso le navi e gasdotti esistenti.
6.Comparazione tra il piano fossile Eni-Snam,piano CNR rinnovabili al 2050 ma lascia fermo il gas e costa uno sproposito 1.000 miliardi.
In Italia ci sono 3 piani energia:
1.piano fossile ENI-Snam recepito nella SEN Energia:90 miliardi di import fossile annuo x 30 anni=2700;spreco TAP in 30 anni di 2.000 miliardi e 17 miliardi annui di incentivi fossili 17 x 30 anni=510 miliardi.Il calcolo dello spreco TAP è acquistiamo gas azero/russo x 20 miliardi annuiX 30 anni=600 miliardi.Eni e Snam raddoppiano il prezzo= 1200 miliardi+510 miliardi di incentivi fossili=1710 miliardi+290 miliardi di agevolazioni previste nella SEN x gas=2.000 miliardi di sprechi.
Faccio notare che il gas importato si paga sempre su contratti protetti dal capacity market(per cui se il TAP lavora poco,gli oneri vanno in bolletta),mentre l’acqua o il mare usato nei pompaggi,nonsi paga,si paga solo l’infrastruttura e la manutenzione annuale da me me prevista in 2 miliardi x 100 anni.
2.Piano CNR da 1.000 miliardi,troppo caro e sovracosti dovuti a storage mal calcolati
3.Piano Acqua Energia Caffese 45 miliardi + 2 miliardi annui per manutenzione x 100 anni= 200 miliardi in tubi,alternatori,turbine pompaggio,apparati digitali.
4.VANTAGGI A RIFARE LA SEN ENERGIA SUL MODELLO TEDESCO DI ACCOPPIAMENTO ENERGETICO RIVISTO ALLA LUCE DEI POMPAGGI.
Dovrebbe nascere il GSE Group che analogamente all”Agenzia tedesca federale per le reti (BNetzA), dovrebbe approvare il quadro degli scenari per il piano nazionale di sviluppo della rete elettrica (NEP 2019-2030) presentato dai vari gestori di sistemi di trasmissione italiani (TSO).I TSO non devono più produrre piani di sviluppo della rete ogni anno, ma un piano comune deve essere prodotto su base biennale-quinquennale. Il quadro degli scenari descrive lo sviluppo previsto della capacità di generazione di elettricità e il consumo di elettricità nell’anno 2030, utilizzando tre diversi scenari A, B, C. Un ulteriore scenario B 2035 descrive lo sviluppo previsto nel 2035. In contrasto con l’ultimo quadro di riferimento Nel 2017-2030, non solo sono stati approvati quattro scenari, ma anche uno scenario intermedio aggiuntivo B 2025 con l’anno obiettivo 2025. Deve essere utilizzato per verificare le misure ad hoc presentate dai TSO per ridurre al minimo le esigenze di espansione della rete.Il nuovo Governo deve approvare il seguente scenario Framework 2019-2030