Condividi

Effetto Trump e petrolio danno smalto alle Borse

Il miglioramento delle condizioni di salute di Trump e il rialzo dei prezzi del petrolio tonificano i listini azionari – A Piazza Affari exploit di Poste Italiane e ottima performance anche dei titoli farmaceutici – Due colpi d’oro per Nexi e per Fideuram – Male invece Bper l’aumento di capitale

Effetto Trump e petrolio danno smalto alle Borse

Donald Trump sta meglio, o almeno così sembra e gli acquisti tornano sull’azionario, sorretti anche dal consistente rimbalzo del petrolio. I listini europei chiudono in rialzo: Milano +1,06%, Francoforte +1,1%, Parigi +1%, Madrid +1,22%, Londra +0,71%, mentre l’onda verde si fa spumeggiante a Wall Street, dove gli indici principali stanno accelerando e il Dow Jones riagguanta quota 28mila punti. Soffre però il settore intrattenimento e i fan di James Bond dovranno attendere ancora l’uscita del nuovo film. L’unica licenza di uccidere, di questi tempi, spetta al Covid 19.

In Piazza Affari campeggia Saipem +4,62%, grazie al recupero dell’oro nero. Bene anche Eni, +2,97%.

Poste, +4,55%, festeggia il rating “A” di Morgan Stanley Capital International (MSCI). MSCI è tra le principali agenzie di valutazione delle performance di sostenibilità aziendali sulla base di specifici criteri Environmental, Social and Governance (ESG), che serve 97 dei 100 più grandi asset manager a livello globale.

Denaro per Telecom +3,8%, Recordati +3,56%, Mediobanca +3,35%, Diasorin +3,31%. Più arretrata, ma comunque in grande spolvero Nexi, +3,14%, dopo il fidanzamento, finalmente ufficiale, con Sia. La notte scorsa le due società hanno firmato un ‘memorandum of understanding’ per la fusione, da cui nascerà un colosso nazionale dei pagamenti digitali, con ricavi pari a circa 1,8 miliardi di euro, ebitda di un miliardo e una capitalizzazione di Borsa superiore ai 15 miliardi. Primo azionista sarà la Cassa depositi e prestiti (Cdp).

Le vendite travolgono invece Bper, -7,38% (1,188 euro per azione), nel primo giorno dell’aumento di capitale da 802 milioni di euro volto all’acquisto di 532 filiali Ubi Banca (oggi la banca bergamasca lascia Piazza Affari), dopo il passaggio a Intesa (+2,56%). “Acquistando i diritti, sulla base dei concambi fissati, si ottiene un prezzo delle azioni Bper intorno a 1,1 euro, molto più basso rispetto a quello del mercato”, osserva un trader interpellato da Reuters.

In scia Banco Bpm cede l‘1,04%. 

Debolezza per le utility, Hera -1,33% ed Enel -0,99%.

Sull’Aim Labomar debutta con i fuochi d’artificio, +20,67%, 7,24 euro rispetto a un prezzo di collocamento fissato a 6 euro. La domanda complessiva è stata pari a circa 4,2 volte l’offerta per la società specializzata nello sviluppo e produzione di integratori alimentari, dispositivi medici, alimenti a fini medici speciali e cosmetici.

Sul secondario risale leggermente il rendimento del Btp decennale (0,8%) dai minimi toccati venerdì, ma lo spread con il Bund di pari durata rimane stabile a 131 punti base.

Insomma un bilancio di giornata positivo, nonostante la pandemia non dia tregua e molti paesi europei siano costretti a nuove misure per limitare i contagi. In Italia “non ci sarà il coprifuoco” assicura il premier Conte, ma si parla della reintroduzione dell’obbligo della mascherina anche all’aperto su tutto il territorio nazionale, mentre, dopo mesi di sospensione, è stato riattivato il Comitato operativo di protezione civile che aveva gestito le prime fasi dell’emergenza sanitaria. Una riunione si è svolta stamattina per fare il punto della situazione sugli ospedali e sull’approvvigionamento di materiali.

La schiarita per i mercati è arrivata dagli Usa, con Trump, colpito da Covid 19, ma in miglioramento visto anche il blitz fuori dall’ospedale per salutare i fan, mentre si spera nell’atteso nuovo piani di aiuti per famiglie e imprese con un accordo fra democratici e repubblicani. Sul versante elettorale però a quanto pare Biden ha accresciuto ulteriormente il suo vantaggio. 

Il clima più sereno favorisce gli acquisti sul petrolio, che rimbalza del 6% circa. Il Brent scambia a 41,65 dollari al barile. Il greggio texano si avvicina a 40 dollari al barile.

Oro in progresso. Lo spot gold sale dello 0,73% a 1913,9 dollari l’oncia.

Sul mercato valutario l’euro si apprezza contro il dollaro e il cambio è attorno a 1,178

Commenta