I listini europei chiudono la seduta in territorio nel complesso positivo grazie alle conferme di Draghi sulla piena implementazione del Quantitative easing e all’apertura positiva di Wall Street spinta dai petroliferi. Il Ftse Mib chiude in rialzo dell’1,17% sopra i 24mila punti, miglior titolo delle principali piazze europee che invece rallentano leggermente rispetto alla mattina: Parigi +0,7%, Francoforte +0,03% e Londra +0,3%.
COLPO DI SCENA A FRANCOFORTE. MA NON E’ IL QE
A Francoforte fuoriprogramma per Draghi che viene interrotto durante la conferenza stampa dalle proteste di una manifestante che balza sulla scrivania lanciandogli coriandoli. Il presidente della Bce ha poi ripreso il discorso con serio aplomb. Draghi ha fatto il punto sul Qe a un mese dal suo lancio dicendo che le misure sono efficaci e che la ripresa nell’Eurozona sta accelerando.
Nonostante i miglioramenti della congiuntura Draghi ha rassicurato che il Qe va portato avanti pienamente e che il piano di acquisti sta procedendo bene. Tra l’altro, nella lista diffusa oggi dall’Eurotower anche la Cdp, non presente nel primo elenco, entra nel novero degli enti e delle agenzie della zona euro i cui titoli di debito sono ammessi al programma di Quantitative Easing.
Il presidente della Bce ha anche gettato acqua sul fuoco sull’ipotesi Grexit. “Non voglio nemmeno prendere in considerazione questa ipotesi”, ha detto rispondendo alle domande di un giornalista sulla possibilità di un default greco sui creditori internazionali che non sarebbe tra le ipotesi neanche del Governo greco. Il 24 aprile si riunisce l’Eurogruppo a Riga e potrebbe non dare l’ok ai pagamenti alla Grecia.
Lo spread Btp-bund chiude a 116 punti base e il rendimento del decennale è all’1,30% (1,28% la Spagna). Il cambio euro dollaro cede lo 0,49% a 1,0603 mentre l’oro sale dello 0,21% a 1.195,10 dollari l’oncia.
VENDITE SU GOOGLE. RIPRENDE QUOTA IL PETROLIO
Wall Street è spinta dai petroliferi con il Wti che balza del 3,66% a 55,24 dollari al barile ai massimi da tre mesi dopo che il dato sulle scorte Usa è risultato ben più basso delle attese: le scorte sono salite di 1,3 milioni di barili mentre il consensus si attendeva +3,6 milioni. Dopo la mossa dell’Antitrust Ue, che ha formalmente inviato una lettera di obiezioni per abuso di posizione dominante, Google perde l’1%.
CNH GUARDA AD ACQUISIZIONI. MEDIASET PAGA LA PUBBLICITA’ DEBOLE
I petroliferi salgono anche a Piazza Affari con Saipem che guadagna il 5,23%, Tenaris il 5,03%. Eni +1,7%. Miglior titolo del Ftse Mib è però Cnh in rally del 6,4% a 8,225 euro. Il presidente Sergio Marchionne ha detto che il gruppo si sta guardando intorno cercando occasioni di crescita per linee esterne.
Bene anche le banche in scia alle parole di Draghi. Banco popolare +1,84%, Intesa +1,8%, Ubi +1%, Unicredit +1,34%, Bpm +1,32% e Mps +0,82%. Fuori dal paniere principale balza Anima Holding +3,23% dopo l’accordo tra Poste e Mps per la cessione del 10% che l’istituto senese ancora possiede nel gruppo del risparmio gestito.
In fondo al Ftse Mib c’è Mediaset -3,75% affossata dalla pubblicità debole di inizio anno, seguita da Yoox -0,69% ed Exor -0,62%. La cassaforte degli Agnelli ha annunciato ieri un’offerta da 6,4 miliardi di dollari per il gruppo riassicrativo Usa Partner Re.
Notorious Pictures chiude in rialzo del 6,07% spinto dalla trattativa in corso con Netflix, che però a Wall Street cede l’1% in attesa della diffusione dei conti trimestrali che sarà pubblicata oggi a borse Usa chiuse.