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Effetto Podemos sulle Borse: Madrid trascina giù anche Piazza Affari

Il timore che anche in Spagna vinca una formazione politica anti-euro come Podemos spaventa i mercati finanziari: la Bolsa di Madrid trascina giù tutti i listini azionari e a metà giornata anche Piazza Affari perde mezzo punto percentuale – Pesanti soprattutto le banche – Occhio anche Tsipras, che comincia il tour europeo e domani vedrà Renzi e Mattarella.

Effetto Podemos sulle Borse: Madrid trascina giù anche Piazza Affari

Sotto i venti del partito anti-austerity spagnolo precipita la Borsa di Madrid, che trascina con sé anche gli altri periferici, come l’Italia, e in misura minore Parigi. Il listino spagnolo cede infatti oltre l’1,8%, il Ftse Mib lo 0,53% appesantito dalle banche e Parigi si muove poco sopra la parità (+0,09%). In rialzo invece Francoforte e Londra, con progressi rispettivamente dello 0,26% e dello 0,47%.

In Spagna a preoccupare gli investitori è il grande consenso che sta ottenendo il partito Podemos, che sostiene posizione analoghe a Syriza, tra cui la rinegoziazione del debito spagnolo. Sabato scorso decine di migliaia di persone hanno preso parte nella capitale spagnola a quella che finora è stata la maggiore manifestazione a sostegno di Podemos.

Nato nel gennaio 2014 per iniziativa di alcuni leader del movimento degli Indignados, Podemos ha acquisito rapidamente consensi rifiutando le politiche d’austerità adottate dal governo Rajoy e denunciando il sistema di corruzione che zavorra il Paese (oltre 2mila imputati in 150 inchieste aperte a tutti i livelli della pubblica amministrazione). Lo scorso maggio il partito di Pablo Iglesias ha così ottenuto un milione e duecentomila voti alle elezioni europee, conquistando cinque seggi. A Madid perdono terreno soprattutto gli istituti di credito come Bankia, Bankinter, Santander e Bilbao.

Dall’Asia sono poi arrivati dati macro che non hanno facilitato gli umori dei mercati. La Cina ha fatto registrare una nuova contrazione dell’attività manifatturiera con l’indice Pmi che è finito sotto quota 50 per la prima volta dal 2012. Tokyo ha chiuso in calo dello 0,66%, Shanghai cade del 2,56% e Hong Kong scivola dello 0,09%.

In Europa il dato manifatturiero pubblicato oggi di gennaio si è attestato a 51, invariato dalla stima flash e leggermente sopra il valore di dicembre di 50,6. La produzione aumenta in Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Irlanda. Nel dettaglio in Italia l’indice è salito a 49,9. Ora i mercati guardano ai dati macro in agenda oltreoceano: i redditi di dicembre Usa, i consumi sempre di dicembre, anche qui l’indice Pomi manifatturiero di gennaio finale, l’indice Ism manifatturiero di gennaio e la spesa di costruzioni di dicembre.

A Piazza Affari, come detto, soffrono le banche, condizionate dalle vendite sul comprato bancario spagnolo: Intesa -2,77%, Bpm -2,11%, Mediobanca -1,43%. Il Ftse Mib è sostenuto da Yoox (+3,75%) che beneficia insieme a Ferragamo (+2,35%) dei buy di Goldman Sach, mentre Tod’s è invece tra i peggiori del Ftse Mib. 

Bene anche i titoli legati al petrolio: Saipem +3,42%, Tenaris +2,72% ed Eni +2,35%. Lo spread Btp-Bund è stabile a 127 punti base.

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