La grande svendita dei titoli di Stato europei, per ora, sembra finita. Anzi, i prezzi sembrano invogliare il ritorno degli acquisti dagli Usa e dall’Oriente. Altri segnali lasciano prevedere un finale di settimana in crescendo dopo una seduta, quella di ieri, piena di emozioni: frena il petrolio, l’euro torna a quota 1,1251, le trimestrali in uscita promettono soddisfazioni. I mercati si preparano così con fiducia all’appuntamento più atteso: il report sul mercato del lavoro Usa. Dopo la doccia fredda del mese scorso (solo 126 mila nuovi posti) si spera in un robusto rimbalzo.
La Borsa di Tokyo sale di circa mezzo punto percentuale, così come l’area Asia Pacific. Shanghai +0,9% ha ridotto i guadagni dopo un nuovo dato deludente sull’export. In terreno positivo gli indici di Wall Street: Dow Jones +0,46%, S&P 500 +0,37% e Nasdaq +0,53%.
Grande balzo di Alibaba (+7,6 a 80 dollari) dopo i conti del trimestre chiuso con ricavi pari a 2,81 miliardi di dollari (+ 45%). Il titolo ha debuttato a settembre a 68 dollari e ha toccato a novembre un picco di 120 dollari. Al traino del colosso cinese dell’e-commerce anche il suo azionista Yahoo +5,3%.
LA STERLINA FESTEGGIA LA VITTORIA DEI TORIES
Le elezioni inglesi hanno decretato un inatteso successo per David Cameron: i conservatori conquistano 316 seggi, un soffio sotto la maggioranza assoluta. I mercati ne hanno già preso atto: la sterlina è risalita a 1,5473 sul dollaro (+1,3%). Ieri la Borsa di Londra, in attesa degli exit poll, ha chiuso in ribasso di mezzo punto.
HAPPY END PER LE BORSE UE: MILANO +0,8%
Giornata di saliscendi con finale positivo per le Borse europee. A Milano l’indice FtseMib è salito dello 0,8% dopo forti oscillazioni. Per tre quarti della seduta il mercato è stato negativo, per poi sollevarsi nell’ultima fase nella scia di Wall Street. Finale in rosa anche per le Borse di Francoforte (+0,5%) e di Madrid (+0,4%), mentre a Parigi l’indice è sceso dello 0,2%.
BTP ALLA RISCOSSA, MA QUANTI BRIVIDI
A riservare le emozioni più forti è stato il mercato delle obbligazioni, che ha vissuto la giornata più spettacolare a memoria di trader. Dopo un’apertura incerta, si sono scatenate le vendite sul Bund tedesco provocando un’impennata dei rendimenti: 0,78% sul decennale, contro un minimo meno di un mese fa dello 0,05%. In parallelo il Btp è risalito a metà seduta oltre la barriera del 2%, con riflessi immediati sui prezzi di Piazza Affari. Proprio quando si temeva il peggio hanno però fatto la comparsa le sospirate “mani forti” incoraggiate dal fatto che dagli Usa non arrivavano nuove correnti di vendita. E così il rendimento del decennale italiano è sceso fino a 1,766%, mentre lo spread si è ristretto a 117 punti.
ATENE RIASSUME GLI STATALI. SCHAEUBLE PESSIMISTA
Sempre più tesa, intanto, la situazione della Grecia. Si moltiplicano le dichiarazioni distensive in attesa dell’Eurogruppo della settimana prossima, ma nei fatti Atene risponde picche alle richieste di presentare un piano sostenibile: le pensioni non si toccano e ieri sono stati riassunti migliaia di dipendenti pubblici già tagliati dal governo Samaras.
“Le mie aspettative sulla Grecia non sono molto alte”, ha ribadito ieri il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. Intanto Andreas Dombret, membro del Direttorio della Bundesbank, in una intervista al settimanale tedesco Wirtschaftwoche ha sottolineato che “le banche tedesche hanno una esposizione verso la Grecia di appena 2,4 miliardi di euro”.
TELECOM, UTILE FRENATO DAL RIACQUISTO DEI BOND
Sono le trimestrali le grandi protagoniste di Piazza Affari. Stamane affronta il test delle conference call con gli analisti Telecom Italia, +1,56% ieri prima dell’inizio del Cda. Il trimestre ha chiuso con ricavi per 5,1 miliardi (-2,6%), mentre l’utile netto cala a 80 milioni per l’impatto del riacquisto di obbligazioni proprie, senza cui avrebbe superato i 300 milioni contro i 222 milioni dello scorso anno. Gli investimenti sono di circa 1 miliardo.
Nel 2015 il gruppo prevede “un progressivo miglioramento della performance operativa sia sul mercato domestico che in Brasile”. L’indebitamento finanziario netto rettificato di Telecom Italia al 31 marzo 2015 e’ stato pari a 27,4 miliardi di euro, in diminuzione di 99 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2014, ma in aumento di 779 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014.
Nel corso del Cda sono stati esaminati gli sviluppi del dossier Metroweb: la partita, almeno per ora, sembra chiusa. Decolla invece l’alleanza nella fibra con Fastweb.
PRYSMIAN IN VOLO: EBITDA OLTRE LE ATTESE. BENE FCA
Grande performance, dopo la trimestrale, di Prysmian: +6,7% a 19,48 euro nella miglior seduta da inizio anno dopo avere annunciato risultati del primo trimestre in forte crescita e migliori delle attese. La società leader nella produzione di cavi ha registrato un Ebitda adjusted on crescita del 53,4%, a 120 milioni, meglio del consensus che indicava 106 milioni. L’utile netto si è attestato a 42 milioni. L’indebitamento finanziario netto a fine marzo ammontava a 1,040 miliardi, rispetto agli 802 milioni a fine 2014. Grazie al rally, da inizio anno il titolo Prysmian è salito in Borsa del 27%.
Tra gli industriali bene anche Fiat Chrysler (+2,1%) nonostante i dati che segnalano la drastica contrazione del mercato dell’auto in Brasile (-25% le vendite ad aprile).
FINMECCANICA-FINCANTIERI: MAXICOMMESSE DALLA MARINA
Finmeccanica +1,5% e Fincantieri +1%, entrambe premiate da una commessa della Marina militare nell’ambito del piano di rinnovamento della flotta che piano prevede la costruzione di sei pattugliatori con ulteriori quattro in opzione e una unità di supporto logistico. Il valore dei contratti è pari a circa 3,5 miliardi di euro, di cui la quota di Fincantieri ammonta a 2,3 miliardi di euro, mentre quella di Finmeccanica è di 1,2 miliardi.
AZIMUT SUPERSTAR, BENE LE GENERALI
Il trimestre d’oro del risparmio gestito ha trovato conferma nei conti di Azimut, in rialzo del 3,8%. Il gruppo ha annunciato di aver chiuso i primi tre mesi del 2015 con un utile netto a 128 milioni (+250%) e commissioni di performance per 97 milioni dai 17,6 milioni dello stesso periodo del 2014 (+108%). La società segnala che è il miglior trimestre della sua storia. Per l’intero 2015 si stima un utile netto di 200-300 milioni in un contesto di mercati “normali”.
Ad aprile la raccolta netta è stata di 643 milioni di euro, una cifra che supera il miliardo di euro grazie al consolidamento delle masse di Azimut Bosphorus in Turchia, in seguito all’autorizzazione dell’autorità competente locale. Con gli afflussi di aprile le sottoscrizioni del gruppo raggiungono i 2,3 miliardi di euro da inizio anno.
In grande evidenza anche il comparto assicurativo, trainato dalla brillante performance dei conti di Allianz. A Milano Generali +2,8%.
BENE LE BANCHE, OGGI LA CONFERNCE DI MEDIOBANCA
Giornata positiva anche per le banche, in attesa della conference call sui conti di Mediobanca (-0,23%), l’unica a chiudere in ribasso . Volano le Popolari: Ubi +5,01%, Bper +5,27%, Banco Popolare +2,28%, Bpm +1,78%. Si mette in luce la Popolare di Sondrio (+6,86%): Equita Sim ha avviato la copertura sul titolo con rating buy e prezzo obiettivo a 5,1 euro. Bene anche i Big: Intesa +2,13%, Unicredit +1,50%.
ARRETRANO I TITOLI OIL. IN CALO ANCHE ENEL
La discesa del petrolio si è fatta sentire su Eni (-1,5%), Tenaris (-3,5%) e Saipem (-2,3%). Capitombolo di Saras (-2,4%). Tra le utility, Enel soffre il maggiore ribasso con un calo dell’1,4%. Terna -0,2%, Snam -0,1%. Brillante A2A (+3,1%).