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Effetto Kiev, le Borse provano a reagire: trend positivo stamani a Piazza Affari

Dopo la chiusura negativa di ieri sera a Wall Street, stamani i listini asiatici hanno recuperato e anche le Borse europee reagiscono all’effetto Kiev, la crisi in Ucraina – Piazza Affari ha iniziato in forte rialzo dopo la giornata nera di ieri – Bene anche Unicredit e Indesit, gruppi fortemente presenti in Russia e azioni fortemente penalizzate ieri

Effetto Kiev, le Borse provano a reagire: trend positivo stamani a Piazza Affari

WALL STREET FRENA. IN ASIA SI FERMA LA CADUTA
PIAZZA AFFARI PROVA A REAGIRE ALL’EFFETTO KIEV

L’Orso, almeno per ora, ha smesso di correre. Le Borse asiatiche, con l’ecceizione di Shanghai, presentano tutte il segno positivo a partire da Tokyo +0,6% ad un’ora dalla chiusura. Ma soprattutto stamani hanno iniziato bene la giornata i listini europei, Piazza Affari compresa.

La crisi ucraina è tutt’altro che finita, ma i mercati preferiscono attendere che la diplomazia faccia il suo corso,dopo la smentita dell’ultimatum russo . Intanto, cresce l’attesa per il congresso per il Congresso Nazionale del Partito che comincerà domani a Pechino: sono forti le attese per le riforme.

Rallenta anche lo yen, ma si mantengono al rialzo oro e petrolio, spinti al rialzo dalle tensioni geopolitiche.

Il metallo giallo è salito ieri del 2% a 1354 dollari l’oncia, massimi degli ultimi cinque mesi.

E’ volato il prezzo del petrolio: il future del Wti tratta a 104,9 dollari il barile, in rialzo del 2,2%.

Sono saliti anche i prezzi del mais +4% e del frumento +6%: l’Ucraina è uno dei grandi esportatori di granaglie.

I venti di guerra che soffiano dalla crisi hanno pesato anche su Wall Street.

L’indice Dow Jones è arretrato dello 0,94%, l’S&P 500 dello 0,88% e il Nasdaq dello 0,72%.

Alle stelle la volatilità: l’indice Vix balza del 18% circa.

Ma a contenere il ribasso sono arrivati i dati, migliori delle attese, sull’Ism manifatturiero e sulle spese per consumi personali. La crisi ucraina è del resto l’occasione buona per monetizzare i guadagni in un mercato molto specuativo come dimostrano le statistiche sul margin debt, cioè il denaro a prestito per comprare azioni, al Nyse è pari a 451 miliardi di dollari, in crescita del 20% rispetto ad un anno prima e al di sopra dei valori massimi del 2007 (381 miliardi di dollari).

Le Borse più colpite sono state, come prevedibile, quelle europee.

In Europa ha perso il 3,4% Francoforte ed il 2,7% Parigi. Meno pesante, grazie al rimbalzo dei titoli minerari, il ribasso di Londra -1,5%.

La Borsa di Mosca ha perso il 12,1% ed il rublo ha segnato nuovi minimi sul dollaro.

Pesanti i titoli di società russe quotate negli Usa: a Wall Street: Mtb arretra del 9% circa, Vimpelcom (proprietaria di Wind) del 10% circa e Yandex del 15%

L’unica piazza positiva è stata Atene, che ha guadagnato l’1,27%.

A Milano l’indice Ftse Mib ha perso il 3,3% tornando così sui livelli di metà febbraio.

I Btp reggono bene l’urto della crisi: il rendimento del decennale è sceso al 3,445%, ai minimi dal 2005 (contro il 3,551% del decennale spagnolo). La corsa al bene rifugio ha spinto il denaro verso il Bund, così che il rendimento del decennale tedesco scende di dei punti base a 1,55%. Lo spread BTP-Bund si allarga perciò di tre punti base a 188 (195 bp la forbice Bono/Bund).

UNICREDIT E BUZZI VITTIME DELLA CRISI

Sotto tiro le società più coinvolte nei rapporti con l’Ucraina.

Tracolla Unicredit –6,2%: Kiev vale lo 0,5% degli impieghi totali del gruppo, il secondo in Europa in termini di esposizione in Ucraina dietro e Raiffeisen (-8,5%) peggior blue chip della borsa di Vienna.

La banca italiana presenterà le linee guida del nuovo piano strategico per gli anni 2013-2018 martedi’ 11 marzo in concomitanza con la diffusione dei risultati per l’esercizio 2013 e il quarto trimestre dell’anno.

E’ andata meglio Intesa -4,01%) che ha già annunciato la cessione della controllata nel paese ex sovietico.

Tiro al bersaglio anche su Buzzi -8%, peggiore blue chip: il 15% dell’Ebitda della società cementiera è generato nell’area Russia-Ucraina.

In rosso anche Indesit in calo del 4,1% . Il gruppo che produce elettrodomestici genera il 3,5% del fatturato in Ucraina e il 20% in Russia.

BANCHE SOTTO TIRO. FRENA IL BANCO POPOLARE

I titoli bancari hanno guidato i ribassi: l’indice è caduto del 4,69%. In Europa, l’indice EuroStoxx delle banche ha lasciato sul terreno il 3,75%, peggiore performance dall’agosto scorso.

Chiude in rosso il Banco Popolare -2,13%, dopo aver viaggiato in controtendenza per buona parte della seduta grazie alla promozione e Buy da Hold di Deutsche Bank, target price a 2 euro da 1,4. L’aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro partirà il 31 marzo per concludersi il 17 aprile.

Ubi Banca ha perso il 5%.

Tra le assicurazioni, Unipol Sai ha perso il 6,1% anche se la banca non ha particolari esposizioni in Ucraina. Regge meglio Generali -3,31%, nonostante la maggior esposizione ad Est.

Pesanti i i titoli del gestito: Mediolanum -2,84%, Azimut -3,22%.

AUTO

Si rafforzano i segnali di ripresa dell’auto: +8,6% le immatricolazioni di febbraio. Leggermente più bassa la performance di Fiat -2,4% , con vendite cresciute del 7, 3%. Marzo, sottolinea il Lingotto, si presenta sotto buoni auspici, grazie alla campagna di ecoincentivi sui veicoli a metano e gpl.

Le notizie migliori sono però arrivate da oltreoceano: le vendite in Usa di Chrysler sono cresciute dell’11% nel mese di febbraio, si tratta del miglior febbraio dal 2007 e del quarantasettesimo mese consecutivo di crescita. Un successo in controtendenza con la frenata di Gm, Ford, Toyota e Volkswagen, in flessione a causa del freddo.

UN LISTINO TINTO DI ROSSO

Ne lusso tiene Tod’s che perde solo l’1,37%.

In forte calo, tra le blue chip, Yoox-4,4%.

Moncler – 2,26% . E’ probabile l’ingresso nell’indice FTSE Mib, in occasione della revisione del paniere del 23 marzo a scapito di Ansaldo STS.

Enel ha perso il 3,6%.

Telecom Italia il 3,5%.  

Cementir -10,90% , a causa delle grande necessità di energia risente dell’aumento del prezzo del petrolio. Riconducibile allo stesso motivo la caduta di Saras -7,03%

Prese di beneficio su alcuni dei titoli protagonisti di grandi accelerazioni nelle ultime sedute.

Si sgonfiano Tiscali -14,48%, Class Editori -11,31% e Banca Profilo -9,03%.

TERNA E ANSALDO STS LIMITANO I DANNI. SOROS LANCIA IGD

Hanno limitato i danni classici titoli difensivi: Terna -1,35%, e Snam -1,79%.

Tiene anche Ansaldo Sts -1,33%.

Igd sale dello +0,44% dopo l’annuncio che un fondo gestito da George Soros ha rilevato il 5% del capitale della società proprieatria degli immobili commerciali che fanno capo alla coop.

Chiude in decisa controtendenza rispetto alla borsa il titolo La Doria : +2,5% a 5,21 euro. Banca IMI ha deciso di confermare la raccomandazione Buy e di alzare il target price da 4,71 a 7,45 euro.

In ribasso Trevi -2,5% monostante l’annuncio di nuove commesse in Ohio e Wyoming. Da inizio 2014 il titolo guadagna il 23%, il 2013 si era chiuso in guadagno del 55%.

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