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Effetto Fed sulle Borse: Milano perde il 3% e l’Europa un po’ di più

I listini europei chiudono in profondo rosso e lo spread riparte al rialzo sotto i colpi delle parole di Ben Bernanke che ieri sera ha indicato per metà 2014 la fine delle politiche di stimolo. A questo si sono aggiunti segnali di rallentamento della Cina: secondo l’indice flash di Hongkong & Shanghai Banking Corporation a giugno il Pmi (Purchasing Managers Index), un indicatore dell’attività dell’industria manifatturiera, è sceso al 48,3, il dato più basso dallo scorso ottobre.

Giù anche Wall Street (Dow Jones -1,47% e Nasdaq -1,52%, alla chiusura dell’Europa), che archivia alcuni dati macro contrastanti. L’indice di Filadelfia sull’attività manifatturiera è balzato a 12,5 punti dai -5,2 punti di maggio, con un risultato decisamente superiore alle previsioni degli analisti. Meglio delle attese anche il dato sulle vendite di case nuove mentre sale meno delle aspettative il superindice anticipatore dell’economia. Nell’Eurozona balza invece a giugno la fiducia dei consumatori, salita di 3 punti passando a -18,8 dai -21,9 di maggio.

Milano cede il 3% e mette a segno il record negativo da inizio anno: è infatti l’unica piazza tra le principali in negativo da inizio anno con un -4,5%. Tornano le tensioni sui titoli di Stato con lo spread che risale quasi a quota 390 punti base. Domani ricorre il giorno delle Tre Streghe con le scadenze trimestrali di titoli, opzioni e future. Campo di guerra anche sulle altre piazze: Londra cede il 2,98%, Parigi -3,7%, Francoforte -3,3%. L’euro scambia a 1,319 dollari e il petrolio cede il 2,82% a 95,46 dollari al barile.

A Piazza Affari, segnata da diverse sospensioni, precipitano le banche con Bper a -8%, in scia alle indiscrezioni su un’ispezione in corso da parte di Bankitalia, Bpm (-5,4%), Unicredit (-4%)e Intesa Sanpaolo (-4,6%). Sul fronte delle banche europe arrivano nuove notizie negative: un rapporto della Bank of England indica che a cinque banche britanniche, tra cui Barclays, Lloyds e Rbs, servono capitali freschi per 13,7 miliardi di sterline.

Giù anche Fiat -5%, in linea però con il comparto auto in calo dello 4,5%. Dopo un breve rimbalzo ieri, Saipem torna a perdere terreno e cede il 5%, portando il calo al 33% dall’allarme utili di lunedì. Telecom -4,6% dopo i dettagli sullo scorporo della rete spiegati ieri al Senato dal presidente Bernabè.

Finmeccanica scivola di un contenuto 0,555 beneficiando di nuovi ordini per 450 milioni. Vendite su Rcs che paga la volatilità per l’aumento in corso: il titolo cede il 13% con volumi fortissimi sui diritti che crollano del 49,4%. In controtendenza sul ftse Mib solo Exor +0,25%.

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