L’effetto Fed trascina in alto Wall Street, ma si rivela poco meno di un brodino caldo per i mercati azionari europei, su cui pesano i conti trimestrali, spesso sotto le attese di diversi colossi. A farne le spese, nella mattinata di oggi, è soprattutto Milano che si segnala come il peggior listino europeo (-1,26%) nella giornata negativa generale.
Il calo più forte, a Milano, è quello di Stmicroelectronics (-6,28%), affossata dai conti trimestrali che hanno rilevato ricavi in flessione e dalla previsione di un’ulteriore contrazione delle entrate per l’ultimo trimestre dell’anno. Dietro alla maglia nera Stm, corrono al ribasso anche diverse banche, come Ubi -3,75, Banca Pop Emilia Romagna -2,62% e Banca Monte Paschi Siena -2,42%.
In flessione anche alcune utility, a partire da Eni, che scivola dell’1,25% dopo il rosso rilevato nel terzo trimestre, passando per Saipem, colpita dai realizzi dopo la corsa di ieri. Male anche Fiat Chrysler (-1,93%) colpita anch’essa da una trimestrale deludente.
Pochissimi i titoli con il segno positivo nel Ftse Mib. Tra di essi ne spiccano tre del lusso: Ferragamo (+0,67%), Yoox (+0,68%) e Moncler (+0,92%), anche se la maglia rosa del lisitno italiano rimane Telecom, che continua la corsa degli ultimi giorni e realizza un rialzo superiore all’1%.
Difficoltà simili a quelle di Piazza Affari si registrano nel resto d’Europa. In Francia spicca il calo di Saint Gobain e Sanofi, mentre a Londra affondano i titoli minerari, e in Germania, dopo gli accantonamenti, soffre Deutsche Bank.
I segnali della Fed, che si è detta pronta ad alzare i tassi a dicembre, hanno mosso poco anche le borse asiatiche. Tokyo ha chiuso poco sopra la parità, mentre le Borse cinesi hanno registrato lievi rialzi. In leggera flessione Hong Kong e Seul. Pesanti, invece, Sidney (che ha chiuso con -1,2%) e Giakarta, -2,4%.