L’effetto D come Draghi ha fatto da propellente al rialzo delle Borse. L’indice Ftse Mib, in terreno negativo in mattinata, ha accelerato al rialzo ben oltre i 22.500 punti (+2%). Ancora più elettriche le pizze di Parigi e Francoforte salite oltre il 2%, poco sopra Madrid +2,12%.
Lo spread tra Btp e Bund è sceso intanto sotto i 100 punti (98 alla chiusura). Il rendimento del Btp decennale, in calo di oltre 10 punti base, scende all’1,5%. La quotazione dell’euro scivola a 1,11 nei confronti del dollaro. Ancora una volta Mario Draghi ha dato la scossa agli equilibri dei mercati finanziari. Per contrastare la minaccia della deflazione, che si è fatta più sensibile nelle ultime settimane, la Bce potrebbe prolungare ed intensificare il programma di acquisti del Qe oltre il settembre 2016. Non solo. La Banca centrale potrebbe abbassare ulteriormente i rendimenti dei depositi presso Francoforte, già oggi in terreno negativo.
La discesa dello spread fa bene a Generali +3,84%. Al contrario va a fondo Bpm -3,6%: non piace al mercato l’ipotesi di un asse con Carige. Intanto Telecom Italia si aggiudica il titolo di miglior blue chip della seduta con un guadagno del 5,14%, il più ampio su base giornaliera da fine agosto, che porta la quotazione a 1,08 euro. Bene anche Mps, mentre Bper e Pirelli completano il trittico delle uniche azioni col segno rosso: -0,64% e -0,07%.
Il settore Tlc è in fermento dopo gli ottimi dati di Orange e la ripresa del risiko europeo con Deutsche Telekom che mette sul mercato le attività olandesi. Lo Stoxx del settore guadagna l’1,5%, è il migliore di oggi. Rimbalzano i titoli del lusso dopo una serie di giornate negative: Moncler +3,34%, Luxottica +4,7%, Ferragamo +2,6%.
I buoni risultati di Texas Instruments, in rialzo del 10% a Wall Street, trascinano Stm +3,19%. I tassi bassi e tendenti a scendere ulteriormente sono una buona notizia per le aziende molto indebitate, come tipicamente sono le utility: Enel +2,7%, Enel Green Power +2,17%, Snam +2,1%.