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Effetto dividendi: banche in forte rosso ma la Borsa si salva

L’andamento tonico di Wall Street incoraggia nel finale i listini europei, che cambiano passo e chiudono positivi con l’eccezione di Madrid, -1,3%

Anche Piazza Affari trova la via dei rialzi nell’ultima mezzora di scambi e guadagna lo 0,3%, portandosi a 16,872 punti base, nonostante le pesanti vendite sui titoli bancari. Unicredit -7,46%; Intesa -6,12%; Mediobanca -3,62%; Banca Mediolanum -4,91%; Banco Bpm -3,58%; Ubi -2,93%. Il settore è sotto pressione a livello europeo dopo la raccomandazione della Bce di non distribuire dividendi e di non procedere al buyback almeno fino a ottobre, utilizzando gli utili per sostenere il sistema economico colpito dalle conseguenze della pandemia da Covid-19. Una misura adeguata alla situazione attuale, ma che piace poco agli investitori. Ciò non ferma Francoforte +1,9% e Parigi +0,62%. Fuori dalla zona euro bene Londra +1,17% e Zurigo +2,27%.

A dare la carica è stata nel tardo pomeriggio la Borsa americana, partita incerta dopo la decisione di Donald Trump di mantenere le restrizioni per arginare i contagi fino alla fine di aprile. A incoraggiare gli acquisti sarebbero i segnali di ottimismo arrivati dalle compagnie farmaceutiche sulla produzione di un test rapido per l’identificazione del coronavirus. Il settore pharma guida al momento i rialzi, trascinato da Abbott Laboratories e Johnson & Johnson. Anche in Piazza Affari la salute si mette in evidenza con Recordati +7,65% e Diasorin +7,37%. 

Le divisioni europee sulle misure economiche contro la pandemia, in particolare sui coronabond, pesano invece sull’obbligazionario. Lo spread fra decennale italiano e tedesco compie un salto dell‘8,81% e sale a 199 punti base, con un rendimento del Btp di 1,46%.

In rosso le materie prime. Il petrolio segna ancora pesanti ribassi, con la domanda in ritirata e la crescita dei contagi negli Usa, primo paese al mondo per casi di Covid, ma anche prima economia del pianeta. Nella notte il future maggio 2020 del greggio americano è sceso per un attimo sotto i 20 dollari al barile. Al momento scambia a 20,25 dollari (-5,86%). Pesante anche il Brent, -7,30%, 25,90 dollari al barile.

L’oro resta ai piani alti, anche se si muove in calo frazionale a 1643,30 dollari l’oncia.

Sul mercato valutario si arena il recupero dell’euro contro il dollaro, con il cross a 1,1028, mentre crolla il sentimento economico nella zona euro e nella Ue-27: lo certifica la Commissione Ue pubblicando l’indicatore Esi calato rispettivamente di 8,9 punti e 8,2 punti. Il calo più ampio è in Italia (-17,6), Germania (-9,8), Francia (-4,9) Olanda (-4) e Spagna (-3,4), ma in molti Stati il sondaggio è stato fatto prima del lockdown. In caduta libera anche l’indicatore delle aspettative sull’occupazione (Eei): -10,9 punti nella zona euro e -9,7 nella Ue-27.

Guardando ancora alle big del listino milanese, la seduta è ottima per le utlity: Italgas +6,3%; A2a +5,95% Snam +5,3%; Hera +4,78%; Enel +3,75%. Brilla Stm +5,06%. In recupero Eni, +4,58%, nonostante il tonfo del petrolio.

In maglia nera Atlantia -7,55%. Negative Ferragamo -2,71%; Cnh -2,8%; Fca -2,59%.

Fuori dal paniere principale in spolvero la Juventus, +5,07%, dopo l’accordo con i giocatori e con l’allenatore sulla riduzione dei compensi, un’intesa che farà risparmiare 90 milioni di euro alla società.

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