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Effetto Cox su Brexit e mercati ma volatilità sempre alta

Apertura positiva questa mattina per il Nikkei che sale dell’1,17%, seguito dalle altre Borse asiatiche sono intonate al rialzo. Ieri sera anche Wall Street ha chiuso in progresso con il Dow Jones a +0,53% e l’S&P dello 0,32%.

In un’altra giornata di tensioni, non solo finanziarie, per i timori legati alla Brexit e all’economia mondiale le Piazze finanziarie hanno mostrato ancora una volta il loro pragmatismo. Paradossalmente le tensioni sono diminuite dopo il tragico episodio dell’omicidio della debutata laburista Jo Cox, è stata colpita con dei colpi di pistola durante un incontro pubblico. L’assalitore, che è stato arrestato, avrebbe urlato “Britain First”, un gesto che quindi pare essere direttamente in relazione con la campagna referendaria sulla permanenza nell’Unione Europea. Il fronte pro-Brexit ha sospeso le attività di propaganda in segno di rispetto.

E così i mercati hanno subito tratto le conseguenze finanziarie: il gesto, per quanto drammatico, potrebbe influenzare l’esito del referendum a favore della permanenza in Europa. Così ieri le Borse europee dopo la notizia e nell’ultima mezzora di contrattazioni hanno ridotto visibilmente le perdite chiudendo in rosso ma lontane dai minimi intraday: il Ftse MIb ha ceduto lo 0,98%, Parigi -0,45%, Francoforte -0,59% e Londra -0,27%.

Ma la volatilità e l’incertezza permane alta come dimostra la fuga verso i beni rifugio che non si arresta. L’oro è salito ancora e si porta a sopra quota 1.300 dollari l’oncia, ai massimi da due anni. Il Bund tedesco ha aggiornato i nuovi minimi storici (-0,02%) e parallelamente lo spread Btp Bund si è portato ai massimi di un anno a 157 punti base e rendimento all’1,56%. Sul fronte dei cambi l’euro si è portato sotto quota 1,12 nei confronti del dollaro.

I MARKET MOVER DI OGGI

Dopo che Fed e Boj hanno lasciato la politica monetaria invariata in attesa del referendum sulla Brexit (è “pericolosa”e potrebbe avere conseguenze future sulle condizioni economiche e finanziarie) e dopo che l’Eurotower ha lanciato un nuovo allarme sulla crescita (nel suo bollettino mensile pubblicato ieri) oggi si guarda ai nuovi appuntamenti istituzionali e ai dati macro in agenda. La giornata degli eventi economico-finanziari si apre a Lussemburgo con la riunione dei ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Unione Europea (Ecofin) che non potranno ignorare il nuovo monito del Fmi: ieri l’itituto di Washington ha avvertito che “l’Eurozona si trova a un bivio cruciale” segnato da “divisioni politiche ed euroscetticismo” chiedendo ai governi di mostrare una “determinazione politica collettiva”. Sempre oggiil presidente della Bce, Mario Draghi, tiene a Monaco un discorso in occasione del conferimento dei SignsAwards. Prosegue poi a San Pietroburgo il Forum economico tra Italia e Russia “Investimenti e joint venture: qual è lo scenario attuale?”, dedicato ai rapporti economici bilaterali tra i due Paesi. L’Istat diffonde i dati sul commercio estero e i prezzi all’import ad aprile, mentre per l’Eurozona sono attesi i dati sul costo del lavoro nel primo trimestre. Dagli Stati Uniti, infine, sono attesi i dati sui nuovi cantieri residenziali e sulle licenze edilizie a maggio.

BANCHE: DA INIZIO ANNO -50 MILIARDI

A Piazza Affari ieri sono state sempre le banche ad appesantire l’indice delle blue chip: Mps che perde il 3,3% e Unipol il 3,5%. Unicredit -2,22% mentre iniziano le “audizioni” per il nuovo ceo.

Il comparto da inizio anno ha perso circa 50 miliardi di euro con alcuni titoli che hanno lasciato sul campo una quota monstre della loro capitalizzazione, a causa delle vicende societarie. Carige ha visto ridursi il proprio valore del 70% e Bmps del 60%. E poi c’è la saga delle quotazioni “abortite”: dopo il flop della Banca Popolare di Vicenza anche per Veneto Banca la situazione inizia a tracollare con i soci in ritirata dall’aumento di cui risulterebbe sottoscritto per ora l’1% e per il quale si profila un nuovo intervento del Fondo Atlante.

Occhi oggi poi su Rcs: oggi scade il termine per presentare un miglioramento dell’offerta da parte di Cairo che starebbe preparandosi al rilancio. Allo stesso tempo di riunisce il Cda del gruppo editoriale per valutare l’Opa (fairness opinion) della cordata International Media Holding che vedrà partire l’offerta lunedì a 0,7 euro per azione.

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Categories: Finanza e Mercati