Il controverso piano di salvataggio di Cipro, con l’imposizione di un prelievo forzoso sui conti correnti dei cittadini, spaventa gli investitori, ricadendo a cascata, oltre che sulle Borse, anche sulla valuta europea, in calo sia nei confronti del dollaro che dello yen.
All’apertura dei mercati valutari, l’euro veniva scambiato a 1,2901 dollari, dopo che venerdì scorso la Bce lo aveva rilevato a 1,3806. Dopo aver toccato questi minimi, però, la valuta europea è risalita nei confronti di quella statunitense, attestandosi a metà mattinata a quota 1,2945 dollari, in ribasso dell’1,03% rispetto alla chiusura di venerdì.
Ancora più netta la flessione nei confronti dello yen, che supera l’1,5% rispetto all’ultima chiusura.