Piazza Affari è di nuovo prima in Europa e chiude la seduta con un progresso dell’1,92%, con un balzo che le consente di riconquistare la soglia psicologica dei 22mila punti base (22.094). Bene le banche, ma anche le utility, settori che hanno offerto sostegno a tutta l’area della moneta unica: Parigi +1,41%, Francoforte +1,4%, Madrid +1,67%, Amsterdam +1,72%.
Londra si apprezza dell’1,24% grazie ai titoli minerari e al termine di una settimana piuttosto vivace nel Regno Unito, con l’entrata in scena di un nuovo primo ministro, l’addio alla regina più longeva della storia inglese e il benvenuto al re più anziano.
Il re è morto viva il re: bene le borse, ma il tasso del Bot annuale schizza in asta oltre il 2%.
Il re è morto, viva il re: la frase, quanto mai attuale per la scomparsa della regina Elisabetta II e l’arrivo di re Carlo III, vale in questi giorni anche per le borse. L’era del denaro facile da parte delle banche centrali è tramontata pure nella zona euro, con il rialzo record dei tassi da parte della Bce ieri (75 punti base, dopo il rialzo di 50 punti nella riunione precedente), ma i mercati azionari, che avevano già scontato in gran parte questo passo, stanno festeggiando da due giorni consecutivi, spinti soprattutto dalle banche, allettate da maggiori guadagni.
Ogni medaglia ha il suo rovescio e di conseguenza salgono i rendimenti dei titoli di Stato. In Italia il tasso del Bot annuale in asta ha raggiunto stamani il 2,091%, impennandosi di oltre 110 punti base.
Oltreoceano Wall Street, dopo la conferma da parte di Jerome Powell di una lotta all’inflazione senza quartiere, è partita con il piede giusto e si avvia a mettere in archivio la prima settimana positiva delle ultime quattro.
A infondere ottimismo sono arrivati dall’oriente segnali incoraggianti sull’inflazione cinese, con il rallentamento a sorpresa dei prezzi al consumo nel mese di agosto, mentre Pechino valuta un nuovo piano di stimolo all’economia. In scia le borse asiatiche hanno chiuso in rialzo.
Nessuna sorpresa è arrivata invece dalla riunione dei ministri dell’energia della Ue. Sale il prezzo del petrolio, abbassa le ali il super dollaro.
La Bank of England rinvia la riunione al 22
Per celebrare il lutto di Elisabetta la Bank of England ha deciso di rimandare il prossimo meeting di politica monetaria di una settimana, al 22 settembre. Si tratta del primo rinvio in 25 anni, da quando la banca è diventata operativamente indipendente. La previsione è che la BoE alzerà i tassi dello 0,75%, a fronte di un’inflazione che è al 10,1%, massimo da 40 anni.
Si sgonfia il super dollaro
Il dollaro si conferma forte, ma si sgonfia leggermente dopo aver travolto yen, euro e sterlina nelle scorse settimane.
L’euro si muove in verde poco oltre la parità. Anche la sterlina, dopo aver toccato il minimo da 37 contro il biglietto verde, si muove è oggi in progresso. Il volto di Elisabetta sulla divisa britannica è destinato ad andare in pensione, ma ci vorranno almeno un paio d’anni.
Niente tetto al prezzo del gas
L’attesa riunione dei ministri dell’energia oggi non ha prodotto l’atteso (ormai non più atteso, a dire la verità, visto che i Paesi non non erano riusciti a trovare un accordo a a livello preliminare) tetto al prezzo del gas russo. Il tema è rinviato alla riunione di ottobre.
Tra le materie prime risale il prezzo del petrolio: il Brent si apprezza del 2,75% e tratta a 91,61 dollari al barile.
Onda verde in Piazza Affari
I titoli finanziari mettono a segno i maggiori rialzi odierni, ma il principale listino di Piazza Affari è attraversato da un’onda verde che lascia fuori pochi titoli e che lambisce tutti i settori, dai petroliferi, alle utility, comprendendo Telecom (+2,82%) che si allontana dai minimi storici toccati ieri.
Seguendo la classifica del Ftse Mib sul podio troviamo Intesa +5,33%, Finecobank +5,02%, Tenaris +4,98%.
A seguire A2a +4,91%, Hera +4,01%, Unipol +3,22%.
Le scarse perdite riguardano Recordati -0,88% e Leonardo -0,65%.
Fuori dal paniere principale rimbalza finalmente anche Banca Mps, +6,85%.
In spolvero Coinbase Global, +13,95%, in un giorno in cui si apprezzano le monete digitali. Il bitocoin sale del 10% a 21.207 dollari.
Si allarga lo spread e il tasso del Btp decennale supera il 4%
Gli effetti negativi della nuova era si vedono sul primario ma anche sul secondario italiano, che chiude in rosso: lo spread si allarga a 231 punti base (+3,26%) a causa dell’impennata del tasso del Btp 10 anni che sale al 4,01% (da 3,95% del giorno prima), contro il Bund di pari durata in leggerissimo calo all’1,7% (da 1,71%).