Il tracollo di Archegos, l’hedge fund americano finito in liquidazione a fine marzo, affonda i conti di Nomura. Il colosso finanziario giapponese – uno dei più esposti alle scommesse di un certo Bill Hwang – archivia l’anno fiscale 2020-2021 con una perdita netta pari a 2,3 miliardi di dollari. Non solo: la Banca ha detto di attendersi un buco di altri 570 milioni per l’anno in corso, sempre a causa del fondo speculativo finito in bancarotta.
Nomura ha precisato di aver liquidato il 97% delle posizioni legate ad Archegos (che nella nota viene chiamato, pudicamente, “un cliente americano”). Solo nel quarto trimestre del 2020-21 il gruppo giapponese ha perso 1,4 miliardi di dollari e i ricavi sono scesi del 28%, a 1,5 miliardi di dollari.
Storia diversa, perlomeno sul piano dei conti, per Ubs. Il gigante svizzero ha subìto a causa di Archegos una perdita pari a 774 milioni di dollari, ma è riuscito comunque a chiudere il primo trimestre dell’anno con un utile da 1,8 miliardi di dollari. Il dato supera del 14% quello registrato nello stesso periodo dell’anno scorso e va oltre le attese degli analisti, che in media si aspettavano profitti per 1,6 miliardi di dollari.
I bilanci, però, non sono tutto. Sotto il profilo della reputazione, lo scandalo Archegos peserà per anni su tutti i colossi finanziari coinvolti, compresi quelli capaci d’incassare il colpo senza troppi problemi finanziari. La bancarotta dell’hedge fund americano, infatti, getta un’ombra sui criteri con cui le grandi banche selezionano i fondi su cui investire e mina il clima di fiducia del mercato.
In sintesi, Archegos aveva preso posizioni finanziarie molto rischiose, passando tramite vari intermediari che gli avevano fornito ampio credito per le sue operazioni. Alcune delle scommesse finanziarie di Hwang si sono rivelate sbagliate e, a fronte del calo dei titoli, le banche hanno fatto scattare i “margin call”, cioè le richieste di ricopertura, cui Hwang non è riuscito a fare fronte. Le banche hanno quindi venduto in massa le azioni di cui erano entrate in possesso, accrescendo la pressione al ribasso sui titoli. Il controvalore dei titoli scaricati sui mercati e’ stato stimato in 33 miliardi di dollari.
In assoluto, la banca più colpita dal crac è stata il Credit Suisse, che la settimana scorsa ha annunciato un onere di 4 miliardi di euro per coprire i danni causati da Archegos, che hanno portato in rosso anche i conti del primo trimestre.