Nozze nell’editoria. Il gruppo torinese de La Stampa, controllato dalla Fiat, e quello genovese dei Perrone che edita il Secolo XIX si fondono dando vita alla Italiana editrice spa, di cui John Elkann sarà presidente. I due giornali continueranno però ad uscire separatamente.
Nella nuova società la Fiat avrà il 77% e la famiglia genovese il 23%. La fusione nasce dalla necessità di reagire alla crisi dell’editoria che ha visto il crollo della diffusione e della pubblicità e la crescita delle perdite. E nasce anche dalla volontà di cavalcare la rivoluzione digitale.
Interessante sarà capire quali saranno gli effetti sul Corriere della Sera, dove la Fiat è il prmo azionista, dalla nascita del nuovo polo editoriale del Nord-ovest. Se ne intravedono almeno due. Anzitutto, il matrimonio editoriale tra Torino e Genova sembra allontanare i progetti di aggregazione tra La Stampa e il Corriere della sera che violerebbe le regole antitrust dando luogo a una concentrazione troppo forte.
In secondo luogo le nuove nozze potrebbero influire sulla scelta del successore di Ferruccio de Bortoli alla direzione del Corriere. Uno dei papabili è il direttore della Stampa, Mario Calabresi, a cui Elkann potrebbe chiedere di restare alla guida del giornale torinese in vista del nuovo corso. Potrebbe però scattare anche l’effetto inverso: rassicurati dall’impraticabilità di progetti di aggregazione tra La Stampa e il Corriere, gli altri soci di Rcs (in primis Bazoli e Della Valle) potrebbero convincersi che non ci sarà nessuna egemonia torinese su via Solferino e dare così il via libera alla direzione Calabresi per il dopo de Bortoli.