Sono giorni decisivi per definire il riassetto di Edison. Entro il 30 novembre bisogna, infatti, giungere alla firma degli accordi vincolanti: la data costituisce la scadenza dei patti parasociali che regolano la governance della società. Negli ultimi giorni è, però, emersa anche l’ipotesi di un nuovo rinvio tecnico per il rinnovo dei patti, anche se soltanto di qualche settimana.
C’è infatti la possibilità che la Consob dia un parere diverso da quello atteso dai francesi: obbligo di Opa sulle minoranze a premio e non sulla base della media dell’andamento del titolo negli ultimi 12 mesi starebbe spingendo i soci a prendere più tempo prima di porre la firma ad atti vincolanti anche perché Edf ha già detto che l’intera operazione andrebbe rivista nel caso di un’offerta non a prezzi di mercato.
I nodi ancora da sciogliere sono quelli relativi alla governance della futura Edison a guida francese (49,99% Edf) con le utility italiane – A2A, Iren, Sel e Dolomiti Energia – riunite in Delmi in minoranza (30,64% del capitale). L’altro elemento da chiarire riguarda il rifinanziamento del debito di Edipower (1,1 miliardi circa) e quindi al valore da dare agli asset che andranno spacchettati fra i vari soci: Edison, A2A ed Iren.