Edison ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile di 177 milioni di euro in progresso dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I ricavi, invece, risultano in calo del 2,2% a 8,794 miliardi rispetto agli 8,99 miliardi dello stesso periodo del 2013. L’ebitda si è attestato a 652 milioni rispetto agli 816 milioni di euro riportati nei primi nove mesi dello scorso anno. Le azioni sono in rialzo dell’1,38% in apertura.
“Entrambi i risultati – spiega una nota di Edison – registrano l’impatto one off (una tantum, ndr), relativo agli esercizi precedenti, degli accordi sui contratti long term per l’importazione di gas dall’Algeria e dal Qatar, siglati lo scorso anno, e dalla Russia, concluso quest’anno. Al netto di tale effetto, il mol ha registrato un incremento superiore a 100 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2013”.
Il risultato operativo ha registrato un incremento dello 0,8% a 402 milioni di euro, il risultato prima delle imposte ha raggiunto i 299 milioni di euro, anche in conseguenza di perdite sui cambi di natura transattiva. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2014 registra, infine, un miglioramento a 2,145 miliardi. La società per l’anno conferma la sua capacità di generare a regime un mol normalizzato di 1 miliardo, che può variare secondo le tempistiche di price review dei contratti a lungo termine di fornitura di gas. Senza tenere conto di tale eventuale effetto e alla luce dei primi nove mesi, è previsto che il mol superi i 700 milioni nel 2014.
Il margine operativo lordo adjusted della filiera energia elettrica è stabile a 510 milioni, mentre quello della filiera idrocarburi risulta in calo di 233 milioni. Per fare fronte alla pressione sui margini del gas, Edison sta portando avanti una seconda price review che riguarda i contratti con Eni per il gas libico, dopo aver positivamente chiuso quelle con Qatar, Algeria e Russia.