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Edilizia, Ance: 11mila imprese fallite, persi 690mila posti di lavoro

Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance, all’assemblea annuale dell’Associazione: “Il mercato della casa è praticamente fermo: l’acquisto di nuove abitazioni da parte delle famiglie ha subito un crollo di 74 miliardi rispetto a 6 anni fa e l’Imu ha contribuito in modo determinante a questa caduta”.

Edilizia, Ance: 11mila imprese fallite, persi 690mila posti di lavoro

Abbiamo perso 690mila posti di lavoro considerando tutta la filiera delle costruzioni e si stima che 50.000-80.000 persone, oggi in cassa integrazione, potrebbero non essere reintegrate. Sono fallite 11.200 imprese edili e il 28-30% delle aziende non sono in condizioni di reggere un altro anno per mancanza di liquidità”. A lanciare l’allarme Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili, che oggi ha tenuto l’ assemblea annuale.

Rispetto al 2007 il credito a sostegno delle imprese del settore è diminuito di 77 miliardi – ha ricordato Buzzetti – e i lavori pubblici si sono dimezzati. Intanto, il mercato della casa è “praticamente fermo: l’acquisto di nuove abitazioni da parte delle famiglie ha subito un crollo di 74 miliardi rispetto a 6 anni fa – ha detto il numero uno dei costruttori –. L’Imu ha contribuito in modo determinante a questa caduta”.

Per risollevare la situazione, l’Ance ha studiato insieme all’Abi una proposta di obbligazioni garantite per finanziare i mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica, ma per Buzzetti è “altrettanto urgente rivedere in modo sostanziale l’Imu, che ha comportato un aumento del prelievo patrimoniale del 367% e contribuito a bloccare il mercato dell’affitto”. Bisognerebbe poi far ripartire “il grande piano dell’housing sociale e delle case popolari, come fu il piano Fanfani, che potrebbe creare migliaia di posti di lavoro e soddisfare le esigenze delle fasce più deboli della popolazione”.

“Bisogna riconoscere che il Governo attuale ha ben iniziato – ha proseguito Buzzetti –. Il decreto sull’ecobonus e la prima tranche di pagamenti della pubblica amministrazione vanno nella direzione giusta. Ma non basta. E’ necessaria una terapia shock per salvarci dalla deindustrializzazione”. Secondo Buzzetti “serve un piano Marshall per la ripresa” e “pagare tutte le imprese subito. I primi pagamenti stanno arrivando. Ma è necessaria la garanzia che le imprese vengano pagate anche nel 2014 “.

L’Ance propone inoltre di allentare il patto di stabilità per scuole, manutenzione e sicurezza: “L’Europa lo comincia a fare con la golden rule – ha affermato Buzzetti – perché non lo facciamo anche a casa nostra? Ci sono 30mila scuole a rischio, migliaia di edifici pubblici, a partire dagli ospedali, da mettere in sicurezza. C’è il più grande patrimonio storico-artistico del mondo da tutelare e valorizzare: un esempio per tutti Pompei, che versa in condizioni disastrose”.

Anche secondo Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, “occorre ripartire dal mondo delle costruzioni. Guardate quello che sta succedendo negli Stati Uniti, dove la ripresa è trainata essenzialmente alla ripartenza del mondo delle costruzioni residenziali, commerciali e infrastrutturali”.

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