The Number 6, già noto come Palazzo Valperga Galleani nel cuore di Torino, ha riaperto in settimana dopo due anni di interventi di recupero e rifunzionalizzazione degli spazi: un progetto architettonico ideato dalla Building Engineering e realizzato da Building S.p.A. tra il 2011 e il 2012, concepito per restituire alla città il fascino e l’unicità di un palazzo barocco torinese a un passo da Piazza San Carlo, riportandolo al suo originale splendore e rafforzando la sua vocazione intrinseca di dimora prestigiosa ed “edificio da reddito” nobiliare.
Nonostante la crisi dell’edilizia, dunque, c’è un settore che ancora funziona: quello dell’edilizia di lusso. Ecco dunque un lavoro su 6.500 mq di superficie (su 5 piani più due ammezzati), 36 appartamenti con 36 box auto interrati, una moderna Beauty & SPA a uso dei condomini e una palestra Tecnogym, un progetto artistico unico in Italia curato da Richi Ferrero – straordinario artista a tutto campo e maestro nelle installazioni luminose – dove l’arte si fonde con l’architettura e la natura. Tre le fasi principali del progetto: realizzazione di 6 piani interrati di box auto, riordino delle facciate interne e recupero dello spazio di corte, restauro degli spazi aulici del piano nobile.
Con questo intervento Piero Boffa, amministratore delegato di Building S.p.A., si è posto l’obiettivo di conferire un nuovo volto al settore residenziale di lusso, credendo nelle potenzialità della città nel trasformare la zona storica in “centro di aggregazione” e cuore pulsante da abitare, oltre che da vivere come fulcro di attività e di eventi. “Un progetto ambizioso – afferma Piero Boffa – non solo per la Building, ma per l’intera città in una fase di riconversione del tessuto urbano del centro storico torinese, che fino a pochi anni fa era destinato prevalentemente a sedi di banche e uffici e che oggi sta liberando spazi abitativi preziosi dando così la possibilità ai cittadini di tornare a viverlo a pieno. Il nostro obiettivo è quello di restituire bellezza, comfort e avanguardia ai luoghi in cui si abita.”
In questo contesto si inserisce la prima operazione di rifunzionalizzazione di palazzo storico, in via Alfieri 6, cui seguiranno due progetti analoghi, sempre sotto la tutela della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte: nel 2013 la ex sede dei vigili urbani di via Lagrange 12 e nel 2014 l’intervento in Via delle Orfane angolo via Santa Chiara.
Il recupero è inteso non semplicemente come riadattamento degli spazi alle nuove esigenze della clientela, ma come creazione degli ambienti in cui si percepisca di vivere lo spazio in una dimensione unica ed esclusiva. Pensando ad un nuovo significato del concetto di “appartamento di pregio”, circondati dalla tecnologia che semplifica la vita, inseriti in un contesto a misura d’uomo, respirando l’atmosfera che solo un edificio storico può dare, dedicandosi al benessere, appagando il proprio umore, godendo l’arte che fa parte integrante dei progetti architettonici.
Il Palazzo è tornato alle sue forme essenziali, impreziosito con impianti, infrastrutture e finiture di lusso migliorando la funzionalità, senza comprometterne lo storico aspetto originario. Per portare il comfort ai massimi livelli, accrescere la sicurezza e ridurre i costi di gestione aumentandone l’efficienza energetica, il Palazzo è stato dotato della più moderna tecnologia domotica: distribuzione dell’acqua, dell’elettricità, del segnale tv, riscaldamento e condizionamento, sicurezza, prenotazioni del centro benessere sono totalmente gestiti attraverso la rete di comunicazione informatica interna.
Grande importanza ha rivestito anche l’operazione di restauro, condotti da un’equipe di restauratori, coordinati da Barbara Rinetti, degli ambienti tutelati dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Culturali del Piemonte, come l’ingresso aulico con le sue volte decorate, il piano nobile con gli stucchi e gli affreschi, l’atrio inferiore, lo scalone monumentale del palazzo e le facciate prospicienti di via XX Settembre e via Alfieri.
Un progetto unico per Torino e per l’Italia dove l’arte è protagonista indiscussa e fa parte integrante del piano di recupero di Palazzo Valperga Galleani. L’incarico di realizzare questo corpus di opere d’arte ad hoc per “The Number 6” e godibili da tutti, è stato affidato a Richi Ferrero. L’invenzione artistica nasce dal desiderio di reinterpretare la presenza del giardino barocco originale quale citazione dello ‘spazio onirico’, momento di raffinata e rigorosa decorazione dello spazio comune. Il luogo originale non esiste e non può esistere più, ma la sua memoria rinasce, oggi, nella verticalità che dalla corte sale ai tetti per vivere come giardino-citazione sospeso nell’aria.
L’artista ha realizzato un percorso di installazioni luminose permanenti che include il ‘Giardino Verticale’, il ‘Giardino Barocco’, ‘Come se a Torino ci fosse il mare’ e ‘La Maschera’. L’intervento conta nel cortile 748 barre luminose in resina e 300 metri di nastro illuminato con ciottoli grigi azzurrati e dalle tonalità più calde color sabbia che si abbinano a colori di luce attentamente miscelati. Sopra di essi sorge un albero alto 6 metri e sospeso nell’aria tra il primo e il terzo piano: 520 kg di ferro zincato compongono il tronco e il braccio che lo sostiene. Ogni ramo ha una luce e ogni luce cambia colore. I 13 rami principali sono realizzati con 590 kg di tubi in inox, con 78 puntali luminosi alimentati da 180 alimentatori. Al calare della luce diurna, l’albero illumina la corte ridisegnata con i ciottoli luminosi.
Il giardino sale lungo le pareti, citato nelle 82 fioriere aromatiche illuminate da 246 led a luce calda e fredda e sospese ai lunghi balconi, a loro volta arricchiti da 230 metri di miniflux di luce calda. Alla sommità il giardino si apre nella magnificenza dei pensili floreali dialoganti con il cielo.
Un progetto artistico realizzato grazie all’importante contributo dell’elemento naturale dove architettura, arte e natura si fondono con oltre 70 specie di piante, 210 fioriere, 26 metri cubi di terriccio, 1.000 metri di tubi per l’irrigazione. Così l’agronomo ed architetto paesaggista Flavio Pollano in collaborazione con l’architetto Alessandro Amici, ha realizzato le opere a verde di Palazzo Valperga Galleani.