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Edicole sempre più difficili da trovare: chiuse 2.700 in 4 anni. L’analisi di Unioncamere-InfoCamere

Imagoeconomica

In quattro anni, la scomparsa di 2.700 edicole riflette la crisi dell’editoria e l’eclissi dei “giornalai”. Questi punti vendita, una volta presenti in ogni angolo di Roma e Torino, stanno lentamente scivolando nel passato, lasciando dietro di sé un senso di trasformazione nel modo in cui ci informiamo. Mentre Bolzano e Sondrio controbilanciano la tendenza aprendo nuove edicole, il resto del Paese si adatta al declino di questa istituzione tradizionale. L’impatto si riflette non solo nella diminuzione delle rivendite, ma anche nel tessuto imprenditoriale, con una perdita significativa di attività gestite da donne. Inoltre, la i giovani under 35 sembra sempre meno interessata al ruolo di “giornalaio”, segnando un cambio di passo nella storia di un’attività che ha lasciato un’impronta duratura.

L’analisi di Unioncamere-InfoCamere

In soli quattro anni, sono sparite quasi 2.700 edicole in tutto il Paese, di cui 2.327 erano imprese individuali. Questo rappresenta una perdita significativa, superiore al 16% (-18,6% considerando solo le ditte individuali). La variazione ha colpito diverse province, con percentuali a doppia cifra in luoghi come Isernia (-33,3%), Trieste (-31,1%), e Ancona (-30%).

L’analisi di Unioncamere-InfoCamere sui dati del registro delle imprese evidenzia che solo Bolzano e Sondrio, grazie all’apertura di nuove edicole, hanno visto crescere questa tipologia di impresa, mentre Oristano ha mantenuto invariato il numero delle sue 51 rivendite di giornali. Nonostante ciò, a fine settembre scorso, i punti vendita di giornali e periodici hanno registrato circa 13.500 localizzazioni, rispetto alle oltre 16.000 di settembre 2019.

In valori assoluti, Roma è una delle città più colpite, con una riduzione del 21% nel numero di edicole, passando da 1.441 a 1.138 punti vendita. Torino e Milano seguono la stessa tendenza, con diminuzioni rispettivamente del 21,6% e dell’11,9%.

La diminuzione delle rivendite non solo influisce su coloro che preferiscono ancora i mezzi tradizionali di informazione, ma rappresenta anche una perdita in termini di diversità di genere e gioventù nelle imprese. Su quasi 12mila imprese registrate a fine settembre, 4.450 sono gestite da donne e 701 da giovani. Tuttavia, le edicole guidate da donne hanno subito una diminuzione ancora più accentuata rispetto alla media nazionale, perdendo quasi il 20% delle imprese.

La generazione under 35 mostra un interesse limitato per il ruolo di “giornalaio”, possedendo solo il 5,9% delle edicole attive in Italia, con una diminuzione del 43% rispetto a quattro anni fa.

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Categories: Economia e Imprese