Non sono molti i sindaci che aggiungono alle proprie occupazioni la valutazione di aziende ed organizzazioni locali che usano modelli di sostenibilità. In genere si limitano a dare il patrocinio ad iniziative promosse da altri. A Padova, invece, il primo cittadino Sergio Giordani ha lanciato il Premio Compraverde Padova. Un’iniziativa di grande valore economico-sociale, dopo gli anni della pandemia che si è portata via 1.300 imprese. Il Premio è promosso insieme a Camera di Commercio, Confindustria Veneto Est, Cna e Confartigianato e si articola in due categorie: “Decarbonizzazione e transizione ecologica per la neutralità climatica al 2030” e “Sostenibilità alimentare”. Il 5 dicembre, durante un Forum dedicato, Giordani comunicherà i nomi dei premiati.
Perché Padova ha pensato ad un Premio?
Per sostenere e dare visibilità alle azioni delle imprese che aderiscono ad un certo modello economico. Un modello di cui si parla ogni giorno, ma che incontra difficoltà di ogni tipo ad affermarsi. È giunto il momento di dimostrare cosa accade davvero dentro i capannoni. È anche uno stimolo a recuperare il terreno perduto con il Covid rivolto alle imprese con sede nel Comune di Padova, iscritte alla Camera di Commercio o all’Albo delle Imprese artigiane, alle start up.
Categorie e obiettivi di economia circolare
Le due categorie sono state pensate perché alla fine mettono insieme una circolarità di investimenti, acquisti e consumi. Un sistema invisibile, ma redditizio che sarà valutato da un Comitato Tecnico Scientifico e che dovrà scegliere nell’interesse dell’economia locale.
Ridurre è il verbo che guida la prima categoria. Possono partecipare, infatti, le imprese che riducono consumo energetico, idrico, di materie prime, sostanze chimiche pericolose, suolo e rifiuti. Tutto ciò che fa male ai bilanci aziendali ed alle persone.
La seconda categoria riguarda i progetti per il “recupero e alla riduzione dello spreco di cibo, lungo l’intera catena di approvvigionamento, dalla produzione al consumo”. Come utilizzare gli scarti alimentari per creare nuovi prodotti o ottimizzarne l’utilizzo, gestire le eccedenze alimentari attraverso donazioni a organizzazioni benefiche, convenzioni con enti del terzo settore. Le 500 imprese agricole attive in special modo, hanno una buona occasione per dimostrare cosa fanno per l’agricoltura sostenibile e il km zero.
A dicembre ci sarà un vincitore per ciascuna categoria e qualche menzione speciale. Cosa guadagna l’impresa che vince? L’utilizzo del logo del Premio Compraverde per due anni e, supponiamo, tanti buoni affari in nome di un’economia che crea ricchezza senza disturbare l’ambiente.