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Economia, la Commissione Ue vede segnali di maggior ripresa ma l’Italia non è tra le più scattanti

La Commissione europea prevede una crescita del Pil italiano dello 0,7% nel 2023, dello 0,9% e dell’1,2% nel 2025. L’inflazione è prevista al 6,1% nel 2023 e al 2,3% nel 2025

Economia, la Commissione Ue vede segnali di maggior ripresa ma l’Italia non è tra le più scattanti

La crescita italiana rallenta e il debito non cala. Sono le previsioni economiche della Commissione europea pubblicate oggi, mercoledì 15 novembre, secondo cui il Pil italiano crescerà solo dello 0,7% quest’anno, 0,2% in meno rispetto alle previsioni economiche estive, per salire allo 0,9% nel 2024 (nelle previsioni precedenti era allo 0,8%). Non va meglio per l’eurozona: Bruxelles ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell’economia dei 27 rispetto alle previsioni estive. “L’economia europea ha perso slancio quest’anno a fronte di un costo della vita elevato, debolezza della domanda esterna e dell’inasprimento monetario”, ha spiegato in una nota l’esecutivo comunitario. Anche se Bruxelles stima che l’inflazione, scesa ai minimi di due anni nell’Eurozona in ottobre, continui a diminuire resta l’incertezza legata alle guerre in Ucraina e in Medio Oriente.

“In vista del 2024, prevediamo una modesta ripresa della crescita grazie a una ulteriore riduzione dell’inflazione e alla tenuta del mercato del lavoro – spiega in un comunicato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis –. Il conflitto in corso in Medio Oriente ha avuto finora un impatto economico limitato al di fuori della regione, ma l’acuirsi delle tensioni geopolitiche ha aumentato ulteriormente l’incertezza e i rischi che offuscano le prospettive economiche”.

Previsioni sull’Ue e area euro

Guardando ai numeri, le previsioni d’autunno prevedono una crescita del Pil nel 2023 allo 0,6% sia nell’Ue che nell’area euro, -0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni estive della Commissione. Nel 2024, la crescita del Pil dell’Ue è rivista al ribasso, all’1,3% (-0,1 punti percentuali rispetto all’estate). Anche nell’area euro la crescita del Pil è prevista in ribasso, all’1,2%. Nel 2025, con l’attenuarsi dell’inflazione e della stretta monetaria, si prevede un rafforzamento della crescita all’1,7% per l’Ue e all’1,6% per l’area dell’euro. Sul fronte dell’inflazione, Bruxelles prevede che i prezzi al consumo aumentino in media annua del 5,6% nel 2023, del 3,2% nel 2024 e del 2,2% nel 2025.

Insieme alla Germania (-0,3% nel 2023, +0,8% nel 2024) l’Italia è il paese che rischia di crescere nel 2023 e soprattutto nel 2024. Le economie più dinamiche sono invece quelle maltese e irlandese (+4% e +3% nel 2024), seguite dalla Francia che crescerebbe dell’1,2%. Nel 2025 la crescita della Germania è stimata all’1,2%, e quella della Francia all’1,4%.

Previsioni sull’Italia: poca crescita e il deficit rallenta la discesa del debito

Per l’Italia il Pil nel 2023 sarà dello 0,7%, per salire allo 0,9% nel 2024, e all’1,2% nel 2025 grazie agli investimenti finanziati dal PNRR. L’inflazione nel nostro Paese dovrebbe scendere al 6,1% nel 2023, al 2,7% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Il deficit ancora elevato determina anche l’aumento del rapporto debito pubblico/Pil nel 2024-25. Bruxelles prevede che il rapporto debito/Pil diminuisca leggermente al 139,8% nel 2023, ma che aumenti di nuovo nel 2025 al 140,9%.

Per quanto riguarda il disavanzo, la Commissione si aspetta che quest’anno scenda dall’8% del 2023 al 5,3%. Nel 2024, il deficit dovrebbe scendere al 4,4% del Pil per effetto dell’eliminazione graduale delle misure legate all’energia e dell’impatto nullo dei crediti d’imposta per l’edilizia abitativa. Nel 2025 dovrebbe ridursi marginalmente al 4,3% del Pil.

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