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Economia del mare: in Sardegna vale 2,4 miliardi di euro, i porti volano per commercio e turismo

Secondo il nuovo rapporto sull’economia del mare di Srm Intesa San Paolo il 91% dell’interscambio commerciale della regione viaggia via mare, mentre il traffico passeggeri cresce del 10%- +70% per le crociere

Economia del mare: in Sardegna vale 2,4 miliardi di euro, i porti volano per commercio e turismo

La Sardegna ha un valore aggiunto generato dall’economia del Mare pari a 2,4 miliardi di euro (oltre il 7% del valore aggiunto totale della regione) e vanta la presenza di quasi 2.700 imprese della filiera logistico-portuale. È quanto emerge dall’approfondimento dedicato all’Isola dell’undicesima edizione del Rapporto sull’Economia del Mare curato da Srm – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo, presentato in anteprima questa mattina a Cagliari nel terminal polifunzionale del Molo Ichnusa dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna.

Secondo l’analisi illustrata da Alessandro Panaro, direttore studi di Srm, i porti sardi sono un volano per il commercio e il turismo: il 91% dell’interscambio commerciale della regione viaggia via mare, mentre il traffico passeggeri è in crescita del 10% e le crociere registrano un aumento del 70%.

Sardegna: i porti e logistica 

I porti della Sardegna rappresentano il 9% del totale nazionale sia per tonnellate di merci sia per passeggeri.” Se il 2023 ha risentito della situazione geopolitica per il segmento commerciale (41 milioni di tonnellate pari a -6,7%), il primo semestre del 2024 ha confermato una grande capacità di reazione con 21,2 milioni di tonnellate di merci gestite, pari a +6,2%”, spiega il rapporto che parla anche di “numeri record per il traffico passeggeri nel 2023 con 6,6 milioni (+10,2%), di cui 434 mila croceristi”. 

I primi 6 mesi del 2024 registrano il miglior risultato di sempre con 2,3 milioni di passeggeri (+10%). Lo scalo di Cagliari è il principale porto commerciale della Sardegna con 29,1 milioni di tonnellate nel 2023 e hub italiano dell’energia: secondo porto per movimentazione di rinfuse liquide. Cagliari è anche il primo porto crocieristico dell’isola con 334 mila passeggeri nel 2023 e ancora un +76,5% nei primi 6 mesi del 2024. 

Strategia sostenibile e sviluppo

La Sardegna si candida a diventare hub nel Mediterraneo Sud-Occidentale per il bunkeraggio (rifornimento di carburante) sostenibile, con il rifornimento del Gnl (Gas naturale liquefatto) alle navi. A tal fine, dal 2022 è operativo un impianto di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione di Gnl nel porto di Oristano e sono in fase progettuale altri depositi nell’isola e un terminal di rigassificazione a Porto Torres. Il porto di Cagliari può inoltre offrire oltre ai combustibili navali tradizionali anche il nuovo olio combustibile ecologico a bassissimo tenore di zolfo, cosiddetto ultra-low-sulphur marine fuel oil (Ulsfo). Significative le risorse stanziate dal Piano Nazionale Complementare per implementare il cold ironing (elettrificazione delle banchine nei porti dell’Autorità di Sistema portuale della Sardegna, pari a 70,5 milioni di euro).

Per accrescere la sua capacità di movimentazione delle merci, il porto sta portando avanti il progetto di “hub multipurpose” nel Porto Canale di Cagliari dedicato a container, traffico commerciale (nuovo terminal Ro-Ro), movimentazione delle rinfuse (infrastrutturazione dell’esistente terminal), cantieristica della nautica da diporto e anche insediamenti industriali in Zes e Zona Franca Doganale interclusa. Sono oltre 1.000 le domande presentate in Sardegna per accedere al credito di imposta in ambito Zes. Molti dei settori prioritari della Zes Unica, come ad esempio l’agroalimentare, rientrano nelle vocazioni produttive della Sardegna. Strategico il comparto della nautica da diporto: Sardegna terza regione italiana per numero di posti barca e seconda per posti barca oltre i 24 metri, dopo la Liguria.

Massimo Deiana, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna commenta: “I dati incoraggianti richiamati nell’ultimo rapporto sull’Economia del Mare sono, senza dubbio, sostenuti dalla conclamata performance eccezionale del Sistema portuale della Sardegna. Scali marittimi che, con la loro differente vocazione, sospinta da investimenti infrastrutturali che ammontano ad oltre 600 milioni di euro nel quinquennio 2024 – 2029, contribuiscono a generare quella comprovata spinta propulsiva al comparto marittimo regionale e nazionale che Srm ha sempre ben valorizzato nell’ambito dei numerosi focus sul comparto”.

Intesa Sanpaolo per la blue economy

Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione consulenza specialistica e soluzioni finanziarie per gli investimenti nel settore attraverso il suo Desk Navale, con l’obiettivo di favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese italiane attive in questo ambito strategico. La banca, inoltre, ha riconfermato l’impegno per un ammontare di 2,4 miliardi di euro riservato alle imprese della Sardegna grazie a Il tuo futuro è la nostra impresa, il programma di Intesa Sanpaolo che a livello nazionale mette a disposizione 120 miliardi di euro fino al 2026. L’iniziativa si inserisce tra le azioni del gruppo a sostegno degli obiettivi fissati dal Pnrr, che prevede complessivamente oltre 410 miliardi di euro di investimenti, come annunciato dal Ceo Carlo Messina. Gli ambiti principali sono tre: transizione energetica, con soluzioni per il risparmio e la produzione di energia; sviluppo estero e nuovi mercati, con un occhio alla crescita internazionale del “made in Italy”; e progresso digitale e sicurezza, con strumenti avanzati per la protezione dai rischi cyber.

Stefano Cappellari, direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna Intesa Sanpaolo: “Offriamo alle imprese una consulenza specializzata che va oltre il finanziamento. I nostri esperti accompagnano le aziende nell’affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione, aiutandole a cogliere nuove opportunità di crescita. In Sardegna, abbiamo messo a disposizione 2,4 miliardi di euro entro il 2026, in particolare per l’economia del mare e il turismo, dove abbiamo avviato iniziative per creare filiere locali e promuovere il ‘made in Sardinia’. Inoltre, nel settore agroalimentare, abbiamo attivato finanziamenti con durate fino a 30 anni per sostenere le aziende agricole nella transizione verso modelli più sostenibili e innovativi”.

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