Il Lazio vanta oltre 33.000 imprese agganciate al sistema marittimo, un numero che in termini percentuali rappresenta il 18% del totale nazionale. Complessivamente queste aziende generano 7,5 miliardi di euro di valore aggiunto e occupano 134.000 lavoratori. Fiore all’occhiello di questo sistema è il porto di Civitavecchia, che movimenta circa 17 milioni di tonnellate di cargo, supporta un import-export marittimo regionale che supera i 15 miliardi di euro ed è diventato il secondo scalo crocieristico d’Europa (primo in Italia) con 2,2 milioni di passeggeri nel 2017.
Questi i dati principali emersi nel corso del convegno dedicato alle vie del mare come asset strategici per lo sviluppo del territorio laziale durante il quale è stata presentata la 5° edizione del Rapporto “Italian Maritime Economy” di SRM. L’evento, tenutosi a Civitavecchia, è stato organizzato da Intesa Sanpaolo, in collaborazione con SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale e Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Civitavecchia.
Il Rapporto ha evidenziato la crescita dei porti italiani grazie alla crescente importanza della componente internazionale del trasporto marittimo, ma ha anche posto in rilievo come la “cosiddetta economia del mare costituisce un asset di crescita e sviluppo sempre più strategico e la connessione tra tutti gli attori coinvolti deve essere sempre più forte”, spiega Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio, Sardegna e Sicilia Intesa Sanpaolo.
Tornando ai dati, particolarmente importante sono i numeri realizzati dal traffico Ro-Ro, denominazione con la quale ci si riferisce al trasporto auto e veicoli gommati, arrivato a 5 milioni di tonnellate, con un +3% sul 2016 e una crescita del 23% negli ultimi 5 anni. Da evidenziare che si tratta di un comparto ad alto valore aggiunto, soprattutto se legato al trasporto delle auto-nuove, e che dal 2012 il numero delle navi Ro-Ro transitate nell’arco tirrenico è aumentato del 15,4%. In questo franngente, Civitavecchia rappresenta il 5% del traffico nazionale.
Da non sottovalutare nemmeno i dati sul comparto crocieristico dove per il 2019 si prevedono livelli da record: l’anno prossimo infatti potrebbero approdare nei porti italiani, 11,5 milioni di crocieristi, con un aumento del 5,5% sul 2018. Per quanto riguarda l’anno in corso invece, le previsioni confermano l’Italia come prima destinazione europea con 10,9 milioni di crocieristi (+7,3% rispetto al 2017) per un totale di oltre 4.600 approdi. A fare la parte del leone è ancora una volta il porto di Civitavecchia, che beneficiando dell’attrattiva turistica di Roma, supererà i 2,4 milioni di visitatori e 775 toccate navi con un aumento del 12% sul 2014 e del 9% se consideriamo il 2017.
Il rapporto sottolinea infine il nuovo slancio del Mediterraneo, che negli ultimi 20 anni ha visto crescere di 6 volte il traffico container (+500%), ma anche la necessità di porre grande attenzione sulla possibilità di istituire una Zona Logistica Semplificata, per attrarre investimenti e incentivare l’export.