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Economia circolare, allarme Unirima sui bandi Pnrr: rischiano di andare deserti

Pixabay

C’è il rischio che molti bandi per progetti di economia circolare vadano deserti. Lo scrive Unirima, l’associazione che riunisce le imprese attive nel recupero e riciclo di carta e cartone, esprimendo “profonda preoccupazione per i limiti all’accesso ai fondi del PNRR” destinati ad ammodernare gli impianti di riciclo dei rifiuti di carta e cartone.

In particolare, la questione riguarda il modo in cui il ministero della Transizione Ecologica ha interpretato le norme per gli investimenti nell’economia circolare, che secondo l’associazione “appare irragionevolmente restrittiva, vanifica l’erogabilità dei fondi alle imprese, e di fatto aumenta il divario in termini di partecipazione ai bandi”.

Secondo il Mite, infatti, si possono finanziare solo i progetti che “superano il processo tradizionale di riciclaggio dei rifiuti, e più precisamente quelli che siano espressione di un’innovazione tecnologica, a discapito di quei progetti che migliorano l’efficienza produttiva degli impianti”, prosegue Unirima.

Ora, la normativa europea che disciplina gli aiuti di Stato per il riciclaggio di rifiuti non richiede che il finanziamento sia da destinare allo sviluppo di “tecnologie nuove e innovative”. Di conseguenza, “l’interpretazione restrittiva adottata dal Mite impone oneri progettuali eccessivi in capo agli operatori economici – si legge ancora nella nota dell’associazione – e acuisce a dismisura il divario in termini partecipativi tra le imprese che partecipano alle diverse linee di investimento dei bandi, in violazione delle regole della concorrenza”.

Secondo Giuliano Tarallo, presidente di Unirima, “il rischio è che i bandi per la realizzazione di progetti faro finalizzati per l’economia circolare vadano deserti. Abbiamo scritto al Presidente del Consiglio, Mario Draghi chiedendo di intervenire urgentemente sui bandi. Se si vogliono raggiungere gli obiettivi a cui mira il Pnrr, bisogna fare in modo che vengano ammessi tutti quei progetti che garantiscono una migliore efficienza dell’attività di riciclaggio ed evitare di richiedere sforzi irraggiungibili a livello tecnologico. Occorre un intervento tempestivo, per garantire quei principi più volte richiamati dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a tutela della competitività di un settore cruciale per l’economia circolare”.

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Categories: Economia e Imprese