Prima o poi, le recessioni arrivano. Di solito quando meno sono attese e previste. Oggi in pochi si attendono una recessione americana, mentre appare meno peregrino pronosticare un arretramento dell’economia europea. Allora dovremmo, per essere bastian contrari (un atteggiamento che talvolta premia negli investimenti azionari), alzare il grado di allerta su una prossima recessione negli USA, oltre che nel Vecchio continente? E perché, invece, tendiamo a escludere che ciò avverrà? Di solito le recessioni sono precedute da ribassi delle Borse, che hanno il naso fino nel sentire odore di guai (anche se spesso poi non si rendono conto delle proprie bolle): c’è da aspettarsi una correzione nei mercati azionari? Qual è stato il ruolo delle ‘Magnifiche Sette’ nelle quotazioni di Wall Street? Perché le Borse sono salite sia in Usa che in Europa da quando è iniziata la restrizione monetaria? Come sono le condizioni finanziarie in quanto distinte dai tassi? Quando caleranno i tassi-guida delle Banche centrali?
Le incertezze geopolitiche – in Francia, Usa, Cina, Russia… – influenzeranno l’economia? Il dollaro è destinato a rafforzarsi? A queste e ad altre domande rispondono Le lancette dell’economia di luglio 2024. La rubrica mensile di analisi della congiuntura, sempre attenta ai mutamenti strutturali che sono la corrente di fondo su cui si innestano i movimenti di breve periodo, è curata da Fabrizio Galimberti e Luca Paolazzi ormai da oltre un terzo di secolo (ahinoi!), e vanta numerosi tentativi di imitazione. Esce solo su FIRSTonline. Da domani, sabato 13, il numero di luglio 2024.
PS: quest’anno, per la prima volta da quando sono iniziate le uscite su questo sito, Le lancette dell’economia si prendono una pausa agostana. Per tornare meglio caricate alla ripresa autunnale e per scaramanzia, visto che agosto è per tradizione un mese assai tempestoso per i mercati finanziari e valutari.