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Eba in Parlamento. “Le banche si devono rafforzare altrimenti rischio sistemico”

IL TESTO INTEGRALE DELL’AUDIZIONE – Andrea Enria, presidente dell’Autorità bancaria europea ascoltato alla Camera – “Più elevati livelli di capitale contribuiranno a ridurre le probabilità di default delle singole istituzioni” – “Ma le preoccupazioni degli istituti di credito sono eccessive” – “Scarso impatto sul Pil da parte delle ricapitalizzazioni”

Eba in Parlamento. “Le banche si devono rafforzare altrimenti rischio sistemico”

Le banche si devono rafforzare, altrimenti il rischio di crisi del sistema sarebbe maggiore. Parola di Andrea Enria, presidente dell’Autorità bancaria europea. Le preoccupazioni delle banche di fronte ai nuovi requisiti patrimoniali che vengono chiesti dall’Europa “sono eccessive”. Anzi: “Più elevati livelli di capitale contribuiranno a ridurre la probabilità di default delle singole istituzioni e quindi a ridurne il costo della raccolta e a rendere più remota l’eventualità di crisi sistemiche. Si tratta della via maestra per consentire alle banche di continuare a svolgere il proprio ruolo di sostegno alle imprese e alle famiglie”, scandisce Andrea Enria il numero uno dell’Eba nel corso della sua audizione alla Commissione finanze della Camera. E Enria ricorda come secondo l’Ocse, che fornisce specifiche stime per l’area dell’euro, le nuove regole ridurrebbero – nello scenario peggiore – il tasso di crescita del prodotto interno lordo di circa 0,23 punti percentuali per anno (0,15 in media per area dell’euro, Stati Uniti e Giappone)”. Ma ” tale costo eventuale deve essere confrontato con i benefici in termini di riduzione della probabilità di crisi in futuro e della conseguente contrazione del Pil”, fa notare.

La crisi che ha colpito il sistema economico globale dal 2007 “ha portato alla luce le debolezze del settore bancario e finanziario. La regolamentazione e la supervisione finanziaria non sono state in grado di impedire l’accumulazione dei rischi e la loro materializzazione”. E dunque “il primo – forse il più importante – obiettivo della proposta di Basilea 3 è di rafforzare la qualità del capitale. La crisi ha infatti mostrato quanto criteri poco rigorosi per la computabilità degli strumenti patrimoniali, spesso connessi a fenomeni di “competizione al ribasso” tra ordinamenti nazionali possano danneggiare la stabilità finanziaria”. E se da un lato “l’industria bancaria ha spesso mostrato preoccupazione per l’inasprimento dei requisiti e per le possibili ripercussioni negative sulla capacità degli intermediari di sostenere l’economia reale, riducendo le prospettive di crescita e influenzando le prospettive di occupazione”, dall’altro – sottolinea puntigliosamente Enria – “l’Eba non ha modificato le regole prudenziali, né tanto meno le regole contabili. Piuttosto, alla luce delle tensioni sui mercati finanziari, ha chiesto alle banche di costituire un buffer patrimoniale aggiuntivo, temporaneo ed eccezionale, per fronteggiare il rischio sistemico generato dalla crisi del debito sovrano”.

Secondo Enria un rinvio delle ricapitalizzazioni per le banche europee sarebbe una scelta sbagliata e molto negativa. “In questo momento – chiarisce – le banche hanno bisogno di più liquidità e di più capitale, per potere garantire il sostegno dell’economia. La Bce sta lavorando sul fronte della liquidità. Alle autorità di vigilanza spetta il compito di intervenire sul capitale. Lo scenario – ha aggiunto – in cui la ricapitalizzazione è rimandata sarebbe, a mio modo di vedere, particolarmente negativo”. Spiega il presidente dell’Eba: “Se la ricapitalizzazione venisse cancellata, non sparirebbero i problemi delle banche, che erano emersi ben prima che l’Eba annunciasse le proprie misure. Gli investitori continuerebbero a percepire le banche come deboli e maggiore incertezza circonderebbe il sistema bancario europeo. I problemi sul lato della raccolta, che dipendono anche dai livelli di capitale considerati inadeguati rispetto ai rischi, resterebbero inalterati. La conseguenza sarebbe un deleveraging ancora più forte di quello che si è già manifestato finora. È quindi essenziale procedere alla ricapitalizzazione, preferibilmente con collocamenti privati. I Governi si sono peraltro impegnati ad offrire il proprio sostegno finanziario alle banche che non dovessero essere in grado di accedere ai capitali privati, eventualmente ricorrendo all’Efsf”.

E dunque, in conclusione, Enria indica quelle che secondo l’Eba sono le regole che gli istituti di credito ma anche la politica dovranno seguire: “Le banche dovranno operare stabilmente con livelli di capitale – di qualità elevata – significativamente più elevati che in passato; dovranno avere buffer di attività liquide sufficienti a sopravvivere senza aiuti in situazioni di stress e non potranno più finanziare senza limite attività illiquide a lungo termine con fonti di raccolta volatili e a breve termine; i requisiti per le attività sul mercato dei capitali sono stati ricalibrati per meglio catturare i rischi; le banche con rilevanza sistemica dovranno rispettare requisiti ancora più stringenti e dovranno operare in modo da rendere possibile una loro uscita dal mercato in situazione di crisi, senza la necessità di interventi a carico delle finanze pubbliche”.

Non solo: “La seconda fase della crisi, legata al debito sovrano, richiede altrettanto rigore nella risposta delle politiche pubbliche. È essenziale che le banche possano accedere a liquidità illimitata, anche su scadenze di medio e lungo termine, a prezzi contenuti: con il blocco dei mercati della raccolta bancaria all’ingrosso le banche stavano infatti perdendo la capacità di finanziare l’economia”. Il presidente dell’Eba non si nasconde che siamo di fronte a “un passaggio difficile, che potrà incidere sugli assetti di controllo delle banche e in alcuni casi anche richiedere interventi di sostegno pubblico. Ma- conclude- è necessario dare una risposta chiara e ferma alle incertezze attuali. Questa strada è senz’altro preferibile a soluzioni più timide e meno tempestive, che con ogni probabilità prolungherebbero la crisi e ne aumenterebbero il costo finale”.


Allegati: Testo integrale dell’audizione.pdf

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