Tra controversie, debiti e cambi di proprietà, continua l’Odissea di Eataly in Italia e nel mondo. L’ultima grana della creatura di Oscar Farinetti, che dal 2022 ha ceduto il 52% a Investindustrial di Andrea Bonomi per 200 milioni di euro, arriva dal Brasile, dove il negozio di San Paolo, tra i primi ad aprire fuori dall’Italia nel 2015, ha perso il diritto di utilizzo del marchio Eataly per decisione del tribunale locale. Il punto vendita brasiliano, primo ad aprire in America Latina, è in crisi da tempo e ha già cambiato diverse proprietà: fino al 2021 era gestito dalla rete di supermercati della metropoli paulista St Marche, in partnership con la casa madre italiana. Poi, mentre le attività italiane passavano a Investindustrial, nel 2022, Eataly Brasil è stato rilevato dal fondo statunitense SouthRock Capital, che nel Paese sudamericano controlla pure le catene Starbucks e Subway, anche loro in grande difficoltà tanto che la caffetteria ha chiuso decine di negozi nell’ultimo anno. SouthRock è così entrato in amministrazione controllata e nel 2023 ha ceduto le attività di Eataly a Wings, che ha provato a invertire la rotta e rilanciare la famosa catena dedicata alla gastronomia e alla cultura alimentare italiane.
Le difficoltà del marchio Eataly in Brasile
Il fondo di investimento Wings ha portato diversi cambiamenti nel 2024, sostituendo alcuni ristoranti e aprendo una scuola di cucina, oltre che pianificando di riproporre la macelleria. Il pubblico brasiliano infatti è grande consumatore di carne, e la proposta eccessiva di pasta e pizza, oltre agli effetti della pandemia, hanno probabilmente determinato la crisi. Tuttavia, i debiti generati dal mancato pagamento dell’affitto del locale hanno portato i giudici del Tribunal de Justiça de Sao Paulo a condannare Eataly Brasil, su richiesta di Caoa Patrimonial, proprietaria dell’immobile da quattro piani nell’elegante quartiere di Vila Nova Conceicao. Il debito accumulato da Wings è di 50 milioni di reais, poco meno di 10 milioni di euro, e per questo motivo i giudici hanno disposto lo sgombero del locale e l’immediata rimozione di tutto il materiale che riconduca al marchio Eataly, compresa l’insegna sulla grande facciata del negozio e i profili sui social network. La casa madre italiana, interpellata dalla stampa brasiliana, ha chiarito che il diritto all’utilizzo del marchio è scaduto il 3 gennaio, mentre entro gennaio sarebbe anche dovuto avvenire lo sgombero, per il quale però Wings ha fatto ricorso.
Il futuro di Eataly Brasil
Per ora dunque le attività proseguono, ma non più sotto l’egida del fortunato brand inventato da Farinetti, e la pagina Instagram di Eataly Brasil risulta non accessibile così come il sito Internet. “Il diritto di utilizzare il marchio nel Paese è in fase di arbitrato e il caso rimane riservato, senza ancora una decisione definitiva – sostiene la filiale brasiliana in una nota -. La società ribadisce il proprio impegno a rispettare pienamente la normativa vigente e a rispettare le determinazioni giudiziarie e arbitrali applicabili, con lo scopo di consentire la continuità del processo di mediazione con i creditori, cercando la migliore soluzione per i crediti insoluti”. Ma allo stesso tempo nel comunicato Eataly Brasil sottolinea appunto che tutto il travaglio giudiziario “non ha alcun impatto sulle attività aziendali, né interferisce con l’adempimento degli obblighi contrattuali, con i regolari flussi di pagamento o con le condizioni concordate in precedenza con partner e fornitori”.