Un’altra vittima eccellente dello stop al nucleare, seguito al disastro di Fukushima. E.ON, il gruppo energetico principale della Germania, ha deciso ristrutturare drasticamente: tagli del personale fino a 11.000 posti nel medio termine, pari al 14% della forza lavoro. E ha inoltre annunciato che abbasserà il suo dividendo 2011 a 1 euro da 1,3.
I risultati semestrali del gruppo sono piuttosto deludenti: E.ON ha registrato un Ebitda adjusted di 4,3 miliardi, sotto le previsioni di un sondaggio della Reuters, che aveva previsto 4,692 miliardi. Nello stesso periodo l’utile netto è stato pari a 900 milioni di euro, contro il consensus di 1,155 miliardi. Il gruppo prevede ora un Ebitda adjusted sull’intero anno di 9,1-9,8 miliardi di euro, sotto i 10,7-11,4 miliardi stimati in precedenza.