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E’ la settimana di Draghi: tutti gli occhi sulla Bce

Giovedì Draghi annuncerà le nuove mosse per contrastare la caduta dell’inflazione e della congiuntura – Borse europee in caduta, Milano perde quasi il 2% – Fca miglior titolo dell’ultima settimana – Male le utilities dopo un buon inizio d’anno.

E’ la settimana di Draghi: tutti gli occhi sulla Bce

“Procedere sulla strada dello sviluppo di questi tempi è come condurre avanti, con opportune manovre, una nave controcorrente”. E’ l’immagine usata dal premier Li Kequiang al Congresso del Partito nello scorso week end. Fuor di metafora, si tratta di contrastare la frenata dell’economia con manovre anticicliche, senza però compromettere l’equilibrio finanziario.

In cifre, secondo gli obiettivi del governo la crescita nel 2017 non supererà il 6,5% mentre il deficit salirà al 3%, come non è mai successo dal 1979. “Non ci sarà una frenata brusca dell’economia” ha sintetizzato Xu Shaoshi, presidente della Commissione dello Sviluppo e delle Riforme.

In questa cornice s’inquadrano le ultime notizie: i prezzi alla produzione (-4,9% a febbraio) chiudono in calo, ma l’inflazione è salita dell’1,8%.

Attesa anche per l’intervento del governatore della Bank of Japan Haruhiko Kuroda. I dati sul Pil (previsto -0,4% per l’ultimo trimestre del 2015, -1,6% il dato annuale) potrebbero consigliare una svolta nell’Abenomics: i tassi negativi non stanno avendo l’effetto sperato.

E’ finalmente arrivata la settimana della Bce. Giovedì Mario Draghi illustrerà le decisioni dell’istituto per contrastare la caduta dell’inflazione e della congiuntura. A giudicare dalle previsioni le mosse di Francoforte dovrebbe essere: a) aumento degli acquisti di titoli sul mercato per ulteriori 10 miliardi al mese; b) prolungamento del programma dal marzo al settembre 2017; c) nuovo taglio per i rendimenti dei depositi delle banche presso la banca centrale fino a -0,40-50%. Altre novità potrebbero riguardare la tipologia dei titoli ammessi tra gli acquisti del Qe.

A frenare l’entusiasmo ci ha provato la Banca dei Regolamenti Internazionali. Il capo del dipartimento monetario della Bri Claudio Borio, illustrando il rapporto trimestrale ha detto: “Malgrado condizioni monetarie eccezionalmente espansive, la crescita è stata deludente e l’inflazione è rimasta bassa. Gli operatori di mercato ne hanno preso atto e la loro fiducia nei poteri curativi delle banche centrali per la prima volta vacilla”.

Un altro monito, stavolta rivolto ad Italia e Spagna, arriverà oggi dalla riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles. Sotto accusa il deficit strutturale che, complice la frenata dei prezzi, sta crescendo oltre i livelli di guardia (dallo 0,7% all‘1%). Per scongiurare procedure per debito eccessivo il governo deve però limitare la deviazione dal cammino verso il pareggio di bilancio. “Troveremo una soluzione” è stato il commento della vigilia del ministro Pier Carlo Padoan.

L’indice S&P 500, in rally da tre settimane, non solo ha azzerato le perdite di inizio anno ma, a quota 1999, si è avvicinato al record assoluto (2.109 punti, segnato a novembre). Per la terza volta di fila, venerdì, Wall Street ha accelerato nella parte finale della seduta, per chiudere sui massimi. “Un comportamento – sostiene lo strategist di Anthilia Giuseppe Sersale – che indica un posizionamento assai difensivo e scarico degli investitori, che li costringe a inseguire un mercato recentemente avaro di correzioni. Non a caso, la Survey curata da Bank of America segnala l’allocation in azionario americano ai minimi da 8 anni, e il cash medio disponibile nei portafogli dei gestori ai massimi nientemeno che dal 2001”.

Il rimbalzo è partito anche in Italia, come dimostrano i numeri del Ftse Mib di Piazza Affari, che era arrivato a perdere oltre il 25% dai valori di inizio 2016, a quota 15,773, e che da quel livello ha già recuperato quasi il 16%, ridimensionando il passivo da inizio anno al 14,6% (venerdì 4 ha chiuso a 18.278) grazie ai progressi delle ultime cinque sedute: +4,55%. Oggi però l’indice principale della Borsa milanese ha iniziato malissimo, perdendo quasi il 2% verso la fine della mattinata.

Stasera il Tesoro comunicherà l’ammontare dell’offerta dell’asta Bot in programma giovedì 10 marzo.

FIAT CHRYSLER

La miglior performance della settimana è stata quella di FiatChrysler (+15,3%), in forte recupero anche grazie al boom delle vendite di auto in Europa occidentale a febbraio (+13,8%) e negli Usa, in rialzo per il 71° mese consecutivo. L’unico dato negativo riguarda il mercato brasiliano: -5,5% a febbraio, produzione in calo del 12,5%.

TELECOM

In forte ascesa anche Telecom Italia (+11,35%). E’ stata la miglior settimana dallo scorso mese di ottobre. Vari fattori hanno favorito il rally. In questi giorni sarà perfezionata la vendita della quota di controllo in Telecom Argentina da parte di Telecom Italia alla società di investimenti Fintech. Si avvicina anche la cessione di Inwit, la società delle torri contesa da F2i. A queste novità, che consentiranno di metter sotto controllo l’indebitamento (il rapporto debito/ebitda è salito a 3,9 volte), si aggiunge l’attesa per la stretta delle trattative per Metroweb. Le parti potrebbero costituire una newco che avrà il compito di investire per la rete a banda ultralarga con tecnologia Ftth (fiber to the home). 

A spingere il titolo, però, hanno contribuito soprattutto le voci di contrasti tra il vertice della società e Vivendì, ormai a un passo dal 24% della società italiana vorrebbe contare di più. Per ora l’intenzione del socio francese non sarebbe quella di cambiare l’amministratore delegato ma pretende maggiori tagli e la riapertura del dossier Tim Brasil. Oggi però il titolo scende sotto l’euro per azione, perdendo il 4% circa.

Hanno sofferto in settimana le utilities come Terna (-1,45%) e Snam (-0,69%). Attenzione stamane al titolo A2A: venerdì sera è stato sottoscritto l’accordo che prevede il passaggio del 51% di Linea Group, con cessione di quote delle municipalizzate di Pavia, Cremona, Lodi, Cogeme e Crema. Il prezzo sarà di 113 milioni, al 58% corrisposto cash,per il 42% in azioni della stessa A2A. Decolla così il modello della “multiutility dei territori”.

La performance peggiore è stata quella di Luxottica (-7,80%), che amplia le perdite da inizio anno (-20%), dopo la decisione di Leonardo Del Vecchio di assumere di nuovo deleghe esecutive, accanto al ceo Massimo Vian. Martedì il leader mondiale dell’occhialeria ha presentato i dati definitivi del quarto trimestre del 2015 e le previsioni sull’anno in corso, meno brillanti delle aspettative del consensus.

Settore bancario ad alta tensione dopo il severo giudizio della Bce su Carige, precipitata venerdì del 10%. Francoforte ha chiesto di rettificare i risultati e di procedere con ulteriori svalutazioni degli attivi. Per effetto di questa revisione, il 2015 si chiude con un rosso doppio rispetto a quello comunicato in febbraio, 102 milioni di euro invece di 45 milioni di euro. La banca ha anche segnalato che nella lettera della Vigilanza europea si sollecita la presentazione di un nuovo piano industriale entro il 31 maggio che dovrà prendere in considerazione di uno scenario di mercato molto più negativo.

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