Ci siamo quasi. Tra poche ore, alle otto di sera italiane, vedrà la luce il verdetto della Fed più atteso ed incerto degli ultimi anni. Il partito del rinvio prevale nei sondaggi della vigilia. L’ultimo a suggerire alla Fed di non toccare il costo del denaro è stato Lloyd Blankfein di Goldman Sachs. Ma è difficile prevedere quale sarà la reazione del mercato a un eventuale rialzo, o a una scelta di continuità a tassi zero. Il dato positivo è che, qualunque sia la scelta, verrà a cadere l’incertezza che ha pesato sulle Borse nelle ultime settimane.
Il meteo Borsa segnala perciò una discreta animazione. Sale Tokyo (+0,8%), nonostante il taglio del rating da parte di Standard & Poor’s da AA- a A+. Gli operatori sono convinti che, dopo gli ultimi dati deludenti dell’export, la Banca centrale sia pronta ad aumentare l’importo del Qe.
Poco mossi, per ora, i listini cinesi: nelle ultime sedute i movimenti più rilevanti si sono registrati poco pria delle chiusure, probabilmente per effetto degli acquisti delle società statali.
Chiusura positiva per Wall Street: l’indice Dow Jones e lo S&P 500 sono in crescita dello 0,9%. il Nasdaq dello 0,5%.
Finita l’attesa per i tassi torna la voglia degli M&A. Altice, la società francese guidata da Patrice Drahi, si è intanto aggiudicata il controllo dell’americana Cablevision per 17,7 miliardi di dollari.
In salita il petrolio, Brent di nuovo a ridosso dei 50 dollari al barile e il Wti a 47,5.
MILANO +0,7% FRENA NEL FINALE. IN SALITA I BTP
Umori positivi anche per le Borse europee. Milano ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,7%, dopo avere segnato un progresso a metà giornata di oltre l’1%. Meglio gli altri listini del Vecchio Continente: Parigi ha segnato un rialzo dell’1,7%, Francoforte +0,5%, Madrid +1,7%.
Seduta contrasta per i titoli di Stato. Il rendimento del decennale è salito all’1,90%.
Da segnalare il punto a favore di Buenos Aires nell’interminabile partita dei tango bond: la corte d’appello di New York ha ribaltato la sentenza del giudice distrettuale di New York Thomas Griesa, che aveva allargato la class action di alcuni detentori di bond argentini contro il governo di Buenos Aires sul default del 2002. La decisione riguarda in particolare l’azione legale dei possessori di bond argentini denominati in euro.
POPOLARI IN RIBASSO: TROPPO LENTA LA TRASFORMAZIONE IN SPA
A frenare nel pomeriggio la corsa di Piazza Affari sono state le banche, in particolare le Popolari, frenate dalle preoccupazioni per i tempi della trasformazione in Spa e del consolidamento del settore, che sembrano allungarsi sempre più. Pop Milano ha lasciato sul terreno il 2,62%, Banco Popolare il 2,55%, Ubi l’1,71%, Pop. Emilia lo 0,82%.
In forte calo anche Monte Paschi (-2,73%): non si vede all’orizzonte un possibile partner. Male anche Carige (2,84%). Tra i Big, Unicredit -0,4%, invariata Intesa. Lo Stoxx europeo dei titoli bancari segna +0,72%.
Nel resto del settore finanziario da segnalare Vittoria Assicurazioni (+1,13%): a mercati chiusi la società ha comunicato un aggiornamento sugli obiettivi del 2015. Il gruppo stima un utile netto per il 2015 a 76,7 milioni di euro, in crescita rispetto all’obiettivo precedente (76,2 milioni).
BRILLA IL LUSSO AL TRAINO DI RICHEMONT E PRADA
Ancora in rialzo stamane ad Hong Kong il titolo Prada (+0,88%), dopo il balzo del 10% di ieri. I buoni risultati della griffe milanese, dovuto al taglio dei costi, ha fatto da detonatore alla riscossa delle griffe europee assieme al balzo di Richemont, gigante degli orologi e dei gioielli, salito del 6,3% alla Borsa di Zurigo dopo aver annunciato un’accelerazione delle vendite nei primi cinque mesi dell’anno.
A Parigi Lvmh è salita del 3,9%. Positivo anche il comparto del Lusso di Piazza Affari: Ferragamo +3%, Moncler +2,4% ,Yoox +2,7%, Tod’s +1,6%.
NASCE L’IMPERO MONDIALE DELLA BIRRA. SALE ANCHE CAMPARI
Si profila la nascita dell’impero mondiale della birra: Anheuser-Busch InBev, primo produttore di birra al mondo, ha informato SABMiller che intende presentare un’offerta per acquisirne il controllo. Nascerà un gruppo con un valore di Borsa di 250 miliardi di dollari. Il fermento del settore ha dato una spinta a Campari (+2,08%).
INWIT SPINGE TELECOM, LE RADIO MEDIASET
In evidenza Telecom Italia (+2,3%), dopo le indiscrezioni di Les Echos secondo cui il primo azionista, Vivendi, potrebbe aumentare la sua quota dal 15% al 20%. Il presidente, Giuseppe Recchi, ha oggi detto che il prossimo Cda del 24 settembre riunito in Brasile non discuterà della conversione delle azioni di risparmio.
Ma a favorire il rialzo della società di tlc è stato soprattutto la notizia dell’interesse per Inwit (+3,6%): Cellnex starebbe considerando un’offerta per una quota della società delle torri Telecom.
In evidenza Mediaset (+2,6%) dopo il nuovo investimento nel settore radio.
RIMBALZA CNH: DA FINE LUGLIO HA PERSO IL 26%
Tra gli industriali bene Finmeccanica +0,4%, StM +1,4% e Fiat Chrysler +0,7%. Forte rialzo di Cnh Industrial (+3,4%), che rimbalza dopo avere accumulato da metà luglio una perdita del 26%, superiore a quella dei suoi concorrenti. Deere (26,7 miliardi di capitalizzazione, 59mila dipendenti) è scesa solo del 18% dal massimo del 16 luglio, e la più piccola Agco (4,2 miliardi di capitalizzazione, 20mila dipendenti) ha perso il 18% dal picco del 10 agosto.
BENE I PETROLIFERI. A2A FA SHOPPING
Buoni rialzi per i petroliferi: Eni (+2%) chiude sui massimi della seduta grazie al rimbalzo del petrolio a 50 dollari il barile (+ 5%) dopo l’inatteso calo delle scorte statunitensi.
Salgono anche Saipem (+3%) e Tenaris (+2,6%) dopo i dati sulle scorte Usa di idrocarburi più basse del previsto. JP Morgan si attende un rimbalzo dei titoli del settore Oil & Gas europeo, giustificato dalle valutazioni depresse.
Enel è salita dello 0,8%. A2A +1,7%. L’utility potrebbe presentare in settimana un’offerta non vincolante per rilevare il 51% di Linea Group. A detta di Banca Akros sarebbe un primo passo importante per la strategia degli M&A del settore.