Venti di guerra minacciano la ripresa, mentre si moltiplicano i tentativi di ritorno alla normalità di fronte all’epidemia.
Hong Kong rischia di assumere il ruolo di Berlino nella guerra fredda ormai in corso tra Cina e Stati Uniti. La Borsa dell’ex colonia britannica (-5,6% venerdì, dopo che Pechino ha annunciato il prossimo varo di una nuova legge sulla “sicurezza”) stamane limita le perdite ad un punto percentuale scarso, dopo le proteste del fine settimana, culminate nell’arresto di 180 manifestanti. Stabile Shanghai.
HONG KONG ANCORA GIÙ, BRACCIO DI FERRO SU HUAWEI
La mossa cinese, annunciata durante il Congresso del partito, potrebbe comportare la fine dello status particolare di cui gode l’hub finanziario di Hong Kong, da cui transitano i due terzi degli investimenti diretti verso la Cina, rileva stamane sul Financial Times sir Chris Patten, l’ultimo governatore britannico della colonia che oggi chiede una riunione del G7 per affrontare la crisi.
Si profila intanto un altro fronte nello scontro con Washington: mercoledì un tribunale canadese dovrà decidere se estradare negli Usa Meng Wanzhou, numero due di Huawei e figlia del fondatore Ren Zhengfei, che negli Stati Uniti verrebbe processata per spionaggio. Lo scontro aperto tra Donald Trump ed il presidente Xi non pregiudica peraltro la ripresa delle altre piazze asiatiche, prive oggi non solo del punto di riferimento dei mercati Usa, chiusi per il Memorial Day, ma anche di Londra e Singapore.
TOKYO E SIDNEY VEDONO LA RIPRESA: JAL +7%
Sale Tokyo (+1,3%) nel giorno della fine delle misure anti-contagio in Giappone (così come in Thailandia) e dell’annuncio di nuovi aiuti per quasi 1.000 miliardi di yen alle imprese colpite dalla crisi. Japan Airlines +7%.
Positiva anche Sidney, sostenuta dalla ripresa degli acquisti di materie prime dalla Cina e dalla riapertura delle scuole. La Borsa della Corea del Sud sale dello 0,7%.
I venti di crisi, in attesa delle reazioni Usa, favoriscono la corsa al dollaro, a 1,0765 sullo yen. L’euro tratta a 1,0895 sulla valuta Usa. Debole il petrolio: brent a 34,88 dollari il barile, -0,7% rispetto al venerdì.
CHIUSE WALL STREET E LA CITY. ECONOMIA IN LUTTO PER ALESINA
Apertura di settimana con le bandiere a mezz’asta per l’economia italiana, che ha perduto nel fine settimana una delle sue voci più autorevoli, quella di Alberto Alesina, stroncato da un infarto. Bocconiano, docente ad Harvard, columnist assai seguito sulle colonne del Corriere della Sera, teorico dell’austerità espansiva, una ricetta di politica economica messa peraltro a durissima prova dall’emergenza: secondo l’Ocse il debito pubblico dei Paesi avanzati salirà nel 2020 di 17 mila miliardi di dollari, per un valore medio pari al 138% del Pil.
I QUATTRO FRUGALI: SOLO PRESTITI PER LE CICALE DEL SUD
Oggi sono chiuse per vacanza sia la Borsa di Londra che Wall Street. L’attenzione sarà così concentrata sull’Eurozona, ove si apre con una raffica di dati una settimana di decisioni cruciali per il futuro dell’Unione europea. Mercoledì i leader dei governi si confronteranno su due strategie profondamente diverse per affrontare la crisi del coronavirus: da una parte il piano Merkel-Macron che prevede aiuti a fondo perduto da 500 miliardi per i Paesi più fragili, nell’ambito del Recovery Fund. Dall’altra le proposte dei Quattro frugali (Austria, Danimarca, Olanda e Svezia) che prevedono prestiti condizionati limitati nel tempo. Toccherà ad Ursula von del Leyen mettere a punto un difficile compromesso.
OGGI I DATI DELL’IFO, VENERDÌ IL PIL ITALIANO
Nell’attesa, i mercati avranno a disposizione stamane nuovi dati sulla congiuntura tedesca: in mattinata uscirà l’indice Ifo. In arrivo anche la lettura finale del Pil del primo trimestre.
Settimana ricca di numeri anche per la congiuntura italiana. Usciranno i dati dell’inflazione e quella relativi alla fiducia delle imprese e dei consumatori. Venerdì ci sarà l’aggiornamento del dato sul Pil del primo trimestre, che confermerà che il Bel Paese è entrato in recessione tecnica già prima del lockdown imposto dall’epidemia.
Occhio in settimana anche ai nuovi dati Usa relativi al Prodotto Interno lordo, ai sussidi alla disoccupazione, alla fiducia dei consumatori ed al mercato immobiliare.
ATLANTIA, RESA DEI CONTI SULLE TARIFFE
Sul fronte societario, l’attenzione di Piazza Affari sarà concentrata sul braccio di ferro politico oltre che finanziario su Atlantia. La controllata Autostrade per l’Italia ha sollecitato un prestito di 1,25 miliardi con garanzia statale a fronte di investimenti sulla sicurezza. Il sottosegretario alle Infrastrutture Cancellieri (M5S) ha attaccato la sua stessa ministra, Paola De Micheli (Pd), colpevole di aver trattato a sua insaputa con la società del gruppo Benetton. Una nota del ministero ha precisato che è già stato inviato il dossier alla presidenza del Consiglio per avviare il confronto prima della decisione in Consiglio dei ministri.
SPACE X: MUSK VA IN ORBITA (CON TRUMP)
Assai più emozionanti le ultime gesta di Elon Musk. Space X, la società spaziale del proprietario di Tesla, si appresta a lanciare la navicella nello spazio. Sarà la prima missione con astronauti a bordo a decollare dagli Usa dal 2011, ma anche una tappa decisiva per lo sfruttamento commerciale dello spazio.
Il calendario finanziario prevede le emissioni di fine mese del Tesoro. Mercoledì andranno all’asta un Bot a 6 mesi per 6,5 miliardi e un flessibile da 3,5 miliardi.
Oggi staccheranno la cedola Enav, Piteco e Sol.
Da seguire in settimana i conti e il nuovo piano di Nissan, in uscita a Tokyo, quasi in parallelo con le misure di salvataggio messe a punto dallo Stato francese per Renault.
Oggi è attesa in Germania la sentenza sulla causa di un proprietario di un’auto Volkswagen contro la stessa compagnia automobilistica per i danni subiti in seguito al Dieselgate.