La Juventus torna padrona del campionato. E’ questo il succo del ricco sabato calcistico, che ha visto la Signora riprendersi la vetta della classifica con un rassicurante + 3 sulla Roma. La quale, ancora una volta, ha fallito un importante esame di maturità: e dopo le sconfitte con Juve e Bayern non si può più parlare di casualità. Complimenti al Napoli, altro vincitore della giornata. Gli azzurri hanno disputato la miglior partita della stagione lanciando un messaggio forte e chiaro a tutti: per il terzo posto e, forse, anche per qualcosa in più.
“Sono contento, venivamo da una settimana un po’ turbolenta – ha sorriso Allegri commentando il successo sull’Empoli. – Il calcio è così, abbiamo sofferto più che a Genova eppure abbiamo vinto mentre l’altra sera, senza praticamente subire un tiro in porta, siamo usciti sconfitti”. La Juve torna dunque a vincere in trasferta regalandosi così un bel primato in classifica solitario proprio nel giorno del suo 117° compleanno.
Di buono c’è soprattutto questo, per il gioco invece ancora non ci siamo, quantomeno non del tutto. Ad Allegri vanno però riconosciute diverse attenuanti. Anzitutto il calendario fitto, che martedì vedrà i bianconeri sfidare l’Olympiacos per il primo dentro o fuori della stagione, e poi gli infortuni. Ieri si sono fermati anche Ogbonna e Asamoah, il che rende una difesa già decimata in totale emergenza. L’imminente sfida di Champions ha costretto il tecnico a un turnover importante: fuori Lichtsteiner, Pogba, Tevez e Llorente, dentro Pereyra, Pirlo, Giovinco e Morata.
Scelte vincenti, perché a decidere il match sono stati proprio due giocatori lasciati in panchina a Genova. Il gol di Pirlo (61’) poi può essere il segnale di una macchina tornata a marciare nella giusta direzione. La sua punizione ha sbloccato una partita tignosa, giocata bene da un Empoli operaio ma ben messo in campo dall’ottimo Sarri. E poi c’è Morata, giocatore davvero interessante che difficilmente potrà ancora restare ai margini. Il suo sinistro a giro (72’) ha chiuso i giochi regalando alla Juve una vittoria molto importante.
Perché nel frattempo la Roma ha gettato al vento i punti recuperati in settimana, rimediando una sconfitta tanto netta quanto preoccupante. Intendiamoci, perdere a Napoli ci sta ma quel che stupisce è la totale resa dei giallorossi, sempre più balbettanti nei big match.
Il primo tempo del San Paolo è stato totalmente a senso unico, tanto che non si è capito come abbia fatto a finire solo 1-0. La partita, sbloccata da un gran gol di Higuain dopo appena 3’, ha fatto capire a tutti quanto grandi siano le potenzialità dei padroni di casa, soprattutto quando la difesa riesce a reggere il livello dell’attacco. Là davanti poi il talento abbonda: se i vari Higuain, Callejon, Hamsik e Insigne aggiustassero anche la mira allora sarebbero davvero dolori per tutti.
Nella ripresa la Roma, salvata nel primo tempo dai pali (Callejon e Hamsik) e da De Sanctis, ha abbozzato una reazione ma non è andata oltre due incursioni di Florenzi. L’inevitabile raddoppio del Napoli è arrivato all’85’ con Callejon, bravo a capitalizzare al meglio lo splendido assist di Higuain. “La squadra sta meglio, ha più fiducia – l’analisi di Benitez. – Scudetto? Pensiamo a una gara alla volta, ma con questa mentalità possiamo vincere tante partite”.
Notte fonda invece per la Roma, di nuovo costretta a guardare la Juve dal basso. “Sono stati più forti, hanno vinto meritatamente – l’ammissione di Garcia. – Il problema è stato soprattutto mentale, su questo aspetto dobbiamo ancora migliorare molto”. Nulla da segnalare invece sul fronte dell’ordine pubblico e questa, viste le premesse, è una bella vittoria. Di tutti, nessuno escluso.