Mario Monti prende tutti in contropiede e sulle nomine rilancia. Il premier ha scelto per la Rai due personalità di indiscussa professionalità e indipendenza: per la presidenza dell’azienda televisiva ha chiamato la signora di Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola, lombarda, 67 anni, già vicedirettore generale dell’istituto di Via Nazionale con Draghi prima e con Ignazio Visco poi. Per la direzione generale della Rai Monti ha invece chiamato un manager esperto di bilanci e di finanza: Luigi Gubitosi, napoletano, 51 anni, country manager di Bank of America-Merrill Lynch dopo essere stato per lunghi anni in Fiat e poi in Wind. Due veri marziani alla testa delle tv di Stato.
Sconcertate le reazioni dei partiti, che temono di perdere il loro potere sulla Rai. Monti replica: “I partiti capiranno? Non lo so, me lo auguro”. Naturalmente come in tutte le nomine, al di là della professionalità dei designati, ci sono molti aspetti che fanno discutere e soprattutto la mancanza di conoscenza diretta del mondo della comunicazione del nuovo vertice Rai, ma Monti ha preferito privilegiare l’indipendenza, la distanza dal Palazzo e dalla politica deteriore e l’urgenza di tenere i conti sotto controllo.
Nomina di alto profilo e di assoluta indipendenza anche per l’Agcom, l’authority delle comunicazioni, che dovrà gestire le frequenze tv: Monti ha scelto un suo uomo di fiducia come l’economista bocconiano Angelo Cardani, milanese 62 anni, già stretto collaboratore del premier a Bruxelles.
Infine, Mario Sebastiani, noto esperto del settore, è stato nominato presidente della nuova Authority dei trasporti.
Dopo l’indecente spettacolo della spartizione e della lottizzazione delle poltrone di seconda fila delle Authority mandato in onda nei giorni scorsi dai partiti, finalmente il Presidente del Consiglio ha trovato la forza di voltare pagina. Anche se proteste, polemiche e mugugni non mancheranno.