Banche centrali protagoniste del rialzo dei listini. In Europa Mario Draghi, parlando in un convegno a Francoforte, ha dato ulteriore fuoco alle attese di Qe: “Se la nostra politica, sulla traiettoria attuale, non fosse in grado” di sollevare l’inflazione e le attese d’inflazione – ha affermato – “o se dovessero materializzarsi ulteriori rischi per le prospettive dei prezzi, aumenteremmo la nostra pressione, allargando ancora di più i canali di intervento”, ha detto il presidente della Bce, precisando che tale allargamento avverrebbe “modificando in modo conforme il volume, il ritmo e la composizione degli acquisti”.
Nel pomeriggio, inoltre, la Bce ha avviato l’acquisto di Abs, dopo che nelle settimane scorse aveva iniziato a comprare covered bond. Nel frattempo la Banca centrale cinese ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, la prima riduzione da luglio 2012.
I listini, sostenuto dalla liquidità in arrivo, hanno chiuso la seduta in deciso rialzo: Milano balza del 3,88% a 19.954,51 punti, miglior Borsa d’Europa, Parigi +2,67%, Londra +1,08%, Francoforte +2,62% e Madrid +3,22%.
Gli umori positivi del mercato si riflettono anche sui Btp, il cui rendimento in giornata ha toccato un nuovo minimo storico dall’introduzione dell’euro, al 2,23%. In chiusura i titoli decennali registravano uno spread di 149 e un rendimento di 2,28%.
Anche Wall Street ha reagito di conseguenza con l’S&P500 subito in avvio di seduta in volata a nuovi massimi storici: alla chiusura dell’Europa l’indice viaggiava in rialzo dello 0,62% a 2.065,45 punti, il Dow Joes dello 0,69% e il Nasdaq dello 0,4%. Il rialzo degli indici Usa a sua volta ha sostenuto la corsa dei listini europei.
In luce negli Usa Caterpillar e anche le società petrolifere. Intanto la Fed ha annunciato una revisione delle pratiche interne della supervisione sulle banche dopo le accuse di chi crede che abbia messo a tacere voci dissidenti. La banca centrale, come spiega una nota sullo stesso sito web, ha chiesto all’ispettore generale della Fed stessa di capire se “ci sono metodi adeguati nel processo decisionale…per ottenere tutte le informazioni necessarie per trarre conclusioni e prendere decisioni di supervisione”.
Il petrolio Wti sale dello 0,78% a 76,44 dollari per azione. Anche il cambio euro dollaro risente delle aspettative di un nuovo allentamento della politica monetaria nell’Eurozona e cede l’1% a 1,2411.
Sul Ftse Mib corrono i bancari: Meidolanum +6,06%, Unicredit +5,58%, Banco Popolare +5,41%, Intesa Sanpaolo +4,88%. In luce tra le migliori blue chip anche Atlantia (+5,07%). In rosso sul paniere principale solo Stm (-0,08%) su cui pesano le dichiarazioni di ieri dell’ad Carlo Bozotti: l’obiettivo di redditività più volte indicato dal management (Ebit al 10% del fatturato) potrebbe slittare in avanti a causa della condizione di debolezza del mercato dei chip.