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Draghi: “Tetto ai prezzi del gas. Dalle tasse sugli extraprofitti 200 miliardi di gettito”

Imagoeconomica

Il vertice di Versailles “è stato un successo, raramente ho visto l’Ue così compatta”. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Mario Draghi, in una conferenza stampa tenutasi alla fine dell’incontro tra i ventisette leader dell’Unione Europea.

Draghi: “Serve un tetto ai prezzi del gas”

“Noi dobbiamo mettere un tetto ai prezzi del gas“, ha ribadito il Premier, ammettendo però che si tratta di un obiettivo “molto complesso. Su questo ci sono vari pareri. La Commissione al prossimo consiglio europeo presenterà un rapporto su come diminuire la dipendenza dal gas” ha precisato Draghi. 

Nel corso del vertice di Versailles, ha raccontato, “La discussione ha toccato le insufficienze di materie prime, tra cui l’agro-alimentare. La risposta è che, se ciò si aggraverà, occorrerà importare da altri Paesi, come Usa, Canada o Argentina. Ciò determina una necessità di riconsiderare tutto l’apparato regolatorio e questo argomento lo ritroviamo sugli aiuti di Stato, sul Patto di Stabilità. C’è la convinzione che la Commissione debba rivisitare temporaneamente le regole che ci hanno accompagnato in questi anni”, ha aggiunto il presidente del Consiglio, tracciando poi il percorso da intraprendere “Diversificazione nella fornitura di gas rispetto a quello russo, sostituzione di fonti fossili con rinnovabili, sono l’unica strada su cui contare per il futuro”.

Draghi: “200 miliardi dagli extra profitti delle società elettriche”

La tassazione degli extra profitti delle società elettriche, dovuti al balzo dei prezzi energetici, è “certamente una fonte cui guardare attenzione”, ha detto Draghi, spiegando che secondo le stime della Commissione europea, una simile misura darebbe un gettito che in Europa potrebbe arrivare a 200 miliardi di euro

Le sanzioni alla Russia

“Le sanzioni adottate contro la Russia sono molto pesanti e sono state adottate da tutti senza esitazioni. Possono essere anche più pesanti, l’importante è essere consapevoli che hanno un impatto su famiglie e imprese e, soprattutto, per il mantenimento della loro produzione”, ha detto il Presidente del Consiglio, sottolineando che “Questa situazione se non affrontata ha il potenziale di fratturare il sistema economico Ue spingendolo verso il protezionismo”. 

Sulla possibile adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, “C’è una grande disponibilità da parte di tanti, una grande determinazione da parte di altri e una notevole cautela da parte di altri ancora – ha detto Draghi – Le regole per entrare sono molto precise e prevedono un lungo periodo di riforme strutturali. Io sono il primo a pensare che un messaggio di incoraggiamento sarebbe d’aiuto ma occorre rispettare anche cosa dicono gli altri”.

Draghi: “Putin non vuole la pace”

 “Non vedo il rischio di un allargamento della guerra, lo hanno detto anche i nostri Alleati”, ha rassicurato il Premier. “Più pesanti sono le sanzioni e minore è il rischio di un allargamento del conflitto”, ha aggiunto.

Putin non vuole la pace, il piano di Putin sembra essere un altro. Io mi auguro che al più presto si arrivi ad uno spiraglio e noi faremo di tutto affinché Ucraina e Russia arrivino a parlarsi, purché sia preservata la dignità dell’Ucraina“ha sottolineato Draghi. “Non ci saranno ripercussioni sul nostro debito dalle decisioni della Bce. L’Italia è in grado di affrontare la crisi dopo una performance di crescita economica che definirei eccezionale. Abbiamo quindi un ‘acquisito che ci fa stare tranquilli”, ha concluso il Premier.

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Categories: Politica