Il futuro dell’Europa è nelle sue mani ma bisogna che si svegli perché senza massicci investimenti e soprattutto senza radicali riforme l’avvenire sarà deludente. E’ l’ennesimo avvertimento dell’ex Presidente della Bce, Mario Draghi, che ieri parlando al Centre for Economic Policy Research di Parigi, ha detto con chiarezza che “Senza riforme fra 25 anni il Pil Ue sarà uguale a oggi.” “Se la Ue emettesse debito congiuntamente – ha poi sostenuto Draghi – potrebbe creare uno spazio fiscale aggiuntivo da utilizzare per limitare i periodi di crescita inferiore al potenziale. Ma non possiamo iniziare a percorrere questa strada se non sono già in atto i cambiamenti della struttura dei mercati che potrebbero aumentare i tassi di crescita potenziale nel medio termine. Senza un debito comune – ha aggiunto l’ex premier italiano – dovremo anche spostare la nostra azione politica dalla modifica dell’orientamento della politica fiscale al miglioramento della sua composizione – aumentando gli investimenti pubblici – e al coordinamento tra gli Stati membri.
Draghi torna in buona sostanza a ricordare l’urgenza delle riforme e in particolare sollecita la Ue ad avanzare sul mercato unico europeo e sul mercato dei capitali che “sono fondamentali poiché sostengono i meccanismi di base che guidano la crescita della produttività“. In altre parole “le riforme di mercato sono necessarie affinché le politiche macroeconomiche abbiano pieno effetto, e politiche macroeconomiche pienamente efficaci sono necessarie affinché le riforme di mercato producano il massimo della crescita della produttività”.