La “rivoluzione silenziosa” del Premier Mario Draghi continua. Dopo le nomine di Fabrizio Curcio al vertice della Protezione Civile e del generale Francesco Paolo Figliuolo a commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 e la riorganizzazione della campagna vaccinale, cambiamenti importanti sono arrivati sul Comitato tecnico scientifico, l’organo consultivo del Governo per la gestione della pandemia.
Domenica 14 marzo, l’ex numero uno Agostino Miozzo ha deciso di lasciare la guida del Cts perché, secondo lui, il comitato avrebbe “esaurito il suo motivo di essere”, dato che il nuovo Esecutivo ha riorganizzato la gestione dell’emergenza. “Prima il Cts ha dovuto supplire a mancanze palesi – ha dichiarato Miozzo in un’intervista rilasciata a Repubblica – Le Regioni andavano per conto loro, i ministeri faticavano. Ora c’è un coordinamento generale e un blocco istituzionale più saldo”.
A prendere il posto di Miozzo nel ruolo di coordinatore del Cts è Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, mentre il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Silvio Brusaferro diventa portavoce unico del Comitato. Nessuno, a parte lui, potrà comunicare i pareri dell’ente, evitando che ogni membro dica la sua sui giornali, come accaduto in passato, contribuendo a inasprire polemiche e a generare confusione.
Cambia anche il numero dei componenti del Cts, che vengono ridotti da 25 a 12. Ad affiancare a Locatelli e Brusaferro sono:
- Sergio Fiorentino (capo dipartimento degli Affari generali della Presidenza del Consiglio) che ricopre la carica di segrerario,
- Giuseppe Ippolito (direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”),
- Cinzia Caporale ( coordinatrice della Commissione per l’etica e l’integrità della ricerca del Cnr e responsabile della sezione di Roma dell’Istituto di Tecnologie Biomediche),
- Giorgio Palù (presidente dell’Aifa),
- Giovanni Rezza (direttore generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute),
- Fabio Ciciliano (dirigente medico della Polizia di stato e esponente della Protezione Civile),
- Sergio Abrignani (professore di Immunologia all’Università statale di Milano e direttore dell’Istituto nazionale di genetica molecolare Invernizzi del Policlinico di Milano),
- Alessia Melegaro (docente in Demografia e statistica sociale presso l’Università Bocconi),
- Alberto Giovanni Gerli (ingegnere gestionale, consulente Covid-19 per lo studio matematico della pandemia),
- Donato Greco (medico specializzato in malattie infettive e tropicali, igiene e medicina preventiva e statistica sanitaria).
“Preso atto delle recenti dimissioni del Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, dottor Agostino Miozzo, e in relazione alla nuova fase dell’emergenza coronavirus, con l’accelerazione delle attività inerenti al nuovo piano vaccinale”, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha dunque provveduto a razionalizzare le attività del Cts, ottimizzandone il funzionamento anche mediante la riduzione del numero dei componenti.
Non solo “saranno coinvolti esperti appartenenti non solo al campo scientifico-sanitario ma anche ad altri settori, come ad esempio al mondo statistico, matematico-previsionale o ad altri campi utili a definire il quadro della situazione epidemiologica e ad effettuare l’analisi dei dati raccolti necessaria ad approntare le misure di contrasto alla pandemia”, si legge nella nota della Protezione Civile. Una scelta, quella di coinvolgere statistici e matematici, che mira a rispondere in maniera pronta e puntuale all’evoluzione della pandemia, cercando di anticipare, mediante l’analisi matematica dei dati, “le mosse” del virus.