Il rischio di deflazione nell’Eurozona “non è escluso, ma rimane limitato”. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, in un’intervista al quotidiano tedesco “Handelsblatt”, precisando che “il rischio di un mancato adempimento al nostro mandato di tutelare la stabilità dei prezzi è più alto oggi di quanto non fosse sei mesi fa”.
Il numero uno dell’Eurotower ha poi fatto capire che stanno aumentando le probabilità di un quantitative easing di grandi dimensioni, ovvero di una massiccia operazione d’acquisto di titoli pubblici e privati da parte della Bce: “Siamo nella fase tecnica di preparazione per modificare le dimensioni, la velocità e la composizione delle nostre misure all’inizio del 2015 – ha spiegato Draghi -, se queste dovessero essere necessarie per reagire a un periodo troppo lungo di bassa inflazione. E su questo punto c’è unanimità all’interno del Consiglio direttivo della Bce”.