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Draghi: “Ripresa moderata ma costante. L’inflazione dovrà autoalimentarsi”

L’Economia dell’Eurozona è in ripresa ma ha ancora bisogno di stimolo. E la politica monetaria della Bce sarà orientata a accompagnare la ripresa dei prezzi stabilmente al 2%. Parla Mario Draghi e dà un’ulteriore indicazione sul fatto che il Qe, con tutta probabilità, sarà prolungato oltre il 27 marzo 2017.

“Dall’inizio della crisi finanziaria globale, il 2016 è stato il primo anno pieno in cui il Pil dell’eurozona è stato al di sopra dei livelli pre-crisi”, ha ricordato il presidente della Bce, Mario Draghi, nel suo discorso all’ European Banking Congress a Francoforte.  “Ci sono voluti circa sette anni e mezzo per arrivarci” e “ora l’economia si sta riprendendo a un passo moderato ma stabile, l’occupazione è cresciuta di oltre 4 milioni di unità dal minimo toccato nel 2013 e la ripresa e’ diventata più diffusa con minori divergenze tra i Paesi”.

Tuttavia, “anche se ci sono molti segnali incoraggianti nell’Eurozona, la ripresa dipende ancora dal sostegno monetario”. Draghi ha spiegato che “l’azione della Bce proseguirà con tutti gli strumenti disponibili entro il nostro mandato per assicurare che l’inflazione risalga vicino ma sotto al 2%”. E ricorda: “operiamo ancora in un periodo di incertezza”.

“E’ necessario un settore bancario forte per sostenere la ripresa, ma questo per essere veramente robusto deve essere ben regolamentato. Questa è la lezione che dobbiamo imparare dal passato”. Draghi ha sottolineato che “la ri-regolamentazione del settore bancario deve far parte dell’agenda per la crescita”.

Inflazione ancora bassa

Uno dei trend su cui è necessario mantenere attenzione “è che, malgrado la ripresa della crescita e dell’occupazione, il gap produttivo ancora in essere mantiene deboli le dinamiche dell’inflazione”. Il tasso di inflazione nell’area dell’euro si è situato in ottobre allo 0,5%, ha ricordato, e “anche se segna un nuovo massimo da quasi due anni, resta comunque molto al di sotto dell’obiettivo della Bce”.

“Anche se prevediamo – ha continuato Draghi – che l’inflazione complessiva continuerà a salire nei prossimi mesi, buona parte di questo aumento e’ dovuto a fattori statistici collegati al raffronto con i prezzi del petrolio molto più bassi di un anno fa. Non vediamo al momento un rafforzamento consistente delle dinamiche di prezzo sottostanti”. “Il nostro obiettivo – ha concluso Draghi – è e resterà anche in futuro un tasso di inflazione vicino ma inferiore al 2% nel medio termine” e guardando al futuro “la nostra valutazione dipenderà dal fatto che vedremo, o meno, un aggiustamento sostenibile del percorso dell’inflazione verso questo obiettivo e questo nel senso che questa convergenza verso il 2% deve essere durevole anche a fronte di un calo del sostegno monetario. In altre parole, le dinamiche di inflazione devono essere auto-sostenibili”, qualora le attuali misure eccezionali di stimolo monetario fossero ritirate.

Positivo l’andamento delle parole di Draghi sui Btp, molto deboli in mattinata: lo spread che viaggiava verso nuovi massimi dal 2014 si è poi ridimensionato ma rimane al di sopra dei 180 punti alle 13:15.

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