Il Quantitative easing serve ai Paesi dell’Eurozona come scudo per le nuove tensioni in Grecia. A dirlo è il presidente della Bce Mario Draghi, nel corso di un convegno a Francoforte. Per Draghi, inoltre, è altamente probabile che l’aumento del bilancio Bce dovuto al lancio del Qe aprirà ad un “rimbalzo dell’inflazione”, che la riavvicini iagli obiettivi fissati dall’istituto centrale.
“La reazione riscontrata sui mercati – ha proseguito Draghi – all’avvio del piano di allentamento quantitativo varato lunedì dimostra che il piano di acquisti funziona”. Per il presidente della Bce, d’altronde, “Gli acquisti di titoli da parte della Bce non sono niente di nuovo e gli ultimi indicatori positivi mostrano che la frenata della crescita dell’Eurozona ha iniziato a invertire la rotta“.
Draghi, inoltre, ha risposto allo scetticismo tedesco sul programma di Quantitative easing ricordando che gli acquisti di titoli di Stato da parte di una Banca centrale non rappresentano una novità, e che furono effettuati dalla Bundesbank sin dagli anni 70.
La politica monetaria messa in atto dalla Bce, per Draghi, “è orientata alla stabilità e alle riforme” e può aiutare “una ripresa economica più sostenuta”, ma gli Stati devono dare una mano, creando “un ambiente più favorevole agli investimenti attuando rapidamente le riforme strutturali”.