In Italia sono stati fatti “progressi notevoli” e “penso che il suo governo vada incoraggiato per i suoi notevoli risultati sul risanamento”. Il presidente della Bce, Mario Draghi, riserva un elogio al suo Paese di origine nel corso della conferenza stampa che ha seguito l’ultima riunione del Consiglio direttivo dell’istituto centrale tenutosi a Bercellona. Quanto alle prospettive generali, il board di Francoforte, che oggi ha lasciato al minimo storico dell’1% i tassi d’interesse nell’eurozona, ritiene ancora “prematura qualunque exit strategy” dalle misure straordinarie anticrisi.
Le ultime indagini sull’attività economica nell’area euro “hanno messo in rilievo prevalenti incertezze” per i prossimi mesi, ha sottolineato Draghi, specificando che in generale “gli indicatori restano coerenti” con la valutazione di “una stabilizzazione dell’attività a livelli deboli“. La Bce comunque continua ad attendersi una graduale ripresa, che dovrebbe avviarsi “nel corso dell’anno”.
L’istuitto centrale europeo continua ad attendersi un’inflazione superiore al 2% per il 2012, ma successivamente si registreranno calmieramenti in linea con gli obiettivi di medio termine. “L’insieme dei rischi resta prevalentemente bilanciato”, ha spiegato ancora Draghi, avvertendo che il Consiglio direttivo vigilerà sui rialzi dei prezzi di petrolio e materie prime, affinché non si verifichino “effetti di secondo livello” che coinvolgano le dinamiche dei salari.
Fra le riforme strutturali che i singoli governi dovranno mettere in campo per riattivare la crescita, “è cruciale” la semplificazione dell’attività delle imprese, insieme alla creazione di nuove aziende e di posti di lavoro.
In particolare, per quanto riguarda il mercato del lavoro sono necessari interventi che garantiscano “più flessibilità, mobilità ed equità”, perché al momento la situazione è “sbilanciata” a danno dei giovani, ha concluso Draghi.