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Draghi: “Più crescita per ridurre il debito”

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L’Italia corre più veloce del previsto
sulla strada della ripresa e la corsa incide anche sul debito, dimostrando che “dal problema del debito pubblico si esce con la crescita”. Lo ha rimarcato il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa con il ministro dell’Economia, Daniele Franco, sulla nota di aggiornamento del Def approvata stamattina dal consiglio dei ministri. Durante il suo intervento, il Premier ha fatto tre annunci importanti: il primo riguarda la politica estera. Il prossimo 12 ottobre “ci sarà il vertice G20 straordinario sull’Afghanistan”, ha detto Draghi. Per la prossima settimana inoltre è in programma “la prima cabina di regia sul Pnrr”, ma anche un provvedimento sulla sicurezza sul lavoro per cercare di porre fine a “una strage che continua ogni giorno”.

L’ANALISI DI DRAGHI SULLA NADEF

Nel corso del suo intervento, Draghi ha sottolineato che  “il quadro economico è di gran lunga migliore di quello che noi stessi pensavamo potesse essere cinque mesi fa”. “Abbiamo approvato la nota di aggiornamento al Def che contiene le previsioni del governo sull’andamento dell’economia e della finanza pubblica”. La sorpresa maggiore del documento riguarda le previsioni sul debito pubblico, che quest’anno dovrebbe scendere al 153,5% del Pil. “Il debito pubblico è in lieve discesa e mi sono chiesto cosa significa: è la prima conferma che dal problema dell’alto debito pubblico si esce prima di tutto con la crescita”, ha affermato Draghi. 

INVESTIMENTI

Ora c’è fiducia nell’italia, fra gli italiani e nel resto del mondo nei confronti dell’Italia, un’altra notizia positiva”, ha detto ancora il presidente del Consiglio. Draghi ha evidenziato inoltre che il Governo prevede per gli investimenti un aumento di circa il 15% nell 2021 e di oltre il 6% nel 2022, dopo il calo del 9,2% nel 2020. “Un rimbalzo – ha detto il premier – che recupera tutto ciò che è stato perso lo scorso anno e anche più”. “A un investitore internazionale direi che finora il Governo non ha mancato una sola data sui suoi appuntamenti, ha un po’ di credibilità sull’esecuzione dell’accordo con la Commissione europea sul Pnrr e ha tutta l’intenzione di mantenere questa credibilità”. “Non ci si immagini che si possa rinviare le cose” – ha detto il premier – la puntualità sui provvedimenti “è un punto costitutivo del Governo, che continuerà su questa strada”, ha rassicurato.

VACCINI E RIPRESA

“Cosa ha reso possibile tutto ciò?” si è chiesto Draghi durante il suo discorso. “La vaccinazione è alla base della ripresa – ha affermato – gli scolari sono tornati a scuola: è stato un passaggio difficile ma tutto sommato risolto con successo. Questa constatazione ci dice che questo è un ingrediente fondamentale per la crescita, da proteggere in tutti i modi: dobbiamo fare di tutto e se ci fosse una recrudescenza la affronteremo senza ospedalizzazioni diffuse e pressione” sulle strutture ospedaliere. E ha sottolineato come “il vaccino sia l’unico modo sicuro per proteggere noi stessi e i nostri cari”.

LA LEGGE DI BILANCIO

Il Premier ha anticipato che la legge di Bilancio che il Governo presenterà tra poche settimane “rimarrà fondamentalmente espansiva”. “Dobbiamo stare attenti a quali misure contribuiscono a una crescita equa, sostenibile e duratura e quali sono invece indifferenti per questa crescita”, ha sottolineato. “La sfida più importante – ha aggiunto – è rendere la crescita equa e sostenibile, duratura, strutturale, a tassi di crescita più alti di quelli precedenti la pandemia che erano veramente molto bassi ed erano alla base della crisi continua dell’economia”.

FISCO E CATASTO

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Draghi ha inoltre spiegato che sulla riforma fiscale “è presto” per dire quante risorse verranno allocate, mentre sulla riforma del catasto ha anticipato di voler fare “un’operazione di trasparenza”. “Si fa una presentazione di tipo essenzialmente informativo, statistico. L’impegno del governo è che non si paga né più né meno di prima, ma quello che occorre fare è rivedere le rendite come erano state fissate”. Il gettito finale, ma non ci saranno tasse sulla prima casa, ha rassicurato il Premier.

MORTI SUL LAVORO

“Vorrei esprimere il più sentito cordoglio del governo, mio, per i morti sul lavoro che ieri e oggi hanno funestato la scena e l’ambiente psicologico ed economico del Paese. La più sentita vicinanza ai familiari e ai loro cari”. È cominciata così la conferenza stampa del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del ministro dell’Economia, Daniele Franco. Prima di parlare della nota di aggiornamento del Def, il Premier ha ricordato i nomi delle vittime che hanno perso la vita sul lavoro, anticipando l’arrivo imminente di misure sulla sicurezza sul lavoro. “C’è l’esigenza di prendere provvedimenti immediatamente, entro la settimana prossima. E poi affronteremo i nodi irrisolti”, ha spiegato Draghi. Servono “pene più severe e immediate, collaborazione all’interno dell’azienda per individuare precocemente le debolezze in tema di sicurezza lavoro”, ha detto ancora, dopo aver ringraziato i sindacati e aver citato le parole del presidente di Confindustria Carlo Bonomi perché “chi è sul campo avverta immediatamente se ci sono debolezze”.

ROMA E NAPOLI

Nel corso della conferenza stampa Draghi ha detto che “per la bonifica dell’area di Bagnoli a Napoli il consiglio dei ministri ha deciso di attribuire la funzione di commissario al sindaco, quale esso o essa sia. È una vicenda lunga, speriamo di far bene almeno migliorando la governance”. 

Sulla candidatura di Roma per l’Expo 2030, insieme al Giubileo 2025, il capo dell’esecutivo ha affermato che la volontà di portare nella capitale eventi così importanti  “ci dice che il sentiero per Roma è un sentiero di crescita, di attività, spero che negli anni serva a migliorare la condizione economica e sociale per la città”. 

L’INTERVENTO DEL MINISTRO FRANCO

“Anche ipotizzando un rallentamento nell’ultima parte dell’anno, giungeremmo molto tranquillamente al 6% o comunque molto vicino”, ha detto il ministro dell’Economia, Daniele Franco, durante la conferenza stampa sulla Nadef. Il ministro ha spiegato che tra i tanti dati incoraggianti registrati dal governo c’è anche “l’andamento positivo del mercato lavoro: a luglio rispetto a gennaio c’è un incremento del 2,5% del livello di occupazione, inferiore rispetto agli anni pre crisi ma i progressi sono positivi”.

La crescita negli anni successivi al rimbalzo del 2021, con un +1,9% previsto dalla Nadef per il 2024, “tende ad essere il tasso crescita che ci aspettiamo” ed è “superiore alla media dell’ultimo quarto di secolo”, ha sottolineato il numero uno del MEF. “Vuol dire che l’Italia si muove su un sentiero di crescita più elevato che nello scorso quarto di secolo e influisce ovviamente il Pnrr”.

Impossibile poi non tener conto dei possibili ostacoli. “Vi sono rischi: una ripresa della pandemia porterebbe a un rallentamento della crescita – ha detto Franco – Dall’altro lato ci sono elementi come la liquidità accumulata da famiglie e imprese, che fa pensare che l’impulso alla domanda sia più forte di quanto ipotizzato. Lo scenario ipotizzato non è lontano da quello degli altri previsori”. 

La politica di bilancio, ha assicurato infine il ministro, “resterà espansiva” almeno per quanto riguarda il 2022 e il 2023.

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